Grosseto: meno sportelli, preoccupa l’accesso ai servizi nei centri periferici e per gli anziani

Meno sportelli, più digitale In calo le banche sul territorio Preoccupa l’accesso ai servizi nei centri periferici e per gli anziani

di Gabriele Buffoni

Una conversione verso il digitale che ha ingranato la quinta marcia proprio in seguito alla pandemia da Covid- 19. Ma che per la rapidità in cui sta avvenendo sta anche portando con sé disagi di non poco conto. Le banche sul territorio di Piombino e della Val di Cornia stanno infatti progressivamente sparendo.

Meno filiali sul territorio, meno sportelli fisici a cui le persone possono accedere e personale a cui possono rivolgersi faccia a faccia per i propri problemi. Sostituiti da macchinari automatici, applicazioni sullo smartphone e una digitalizzazione galoppante che se ha da un lato l’indubbio merito di snellire le procedure, dall’altro mette alle strette quella fascia di popolazione più anziana che non è in grado di utilizzare al meglio i mezzi informatici. Anche quelli più semplici.

«Gli istituti bancari spiega il segretario regionale di Fisac Cgil Paolo Cecchi stanno investendo nelle sedi più centrali e appetibili mentre, fin dal periodo della pandemia, hanno iniziato a limitare il numero di agenzie bancarie più marginali. Ne hanno risentito soprattutto i piccoli paesi periferici commenta dove gli sportelli che fornivano un servizio importantissimo per i residenti di queste zone sono del tutto scomparsi dalla circolazione.

Tutto questo in favore di una comprensibile svolta verso il digitale am- mette Cecchi ma che rischia di lasciare senza facile accesso agli sportelli bancari molte persone, soprattutto quelle che sulla presenza di certi punti di riferimento contava per risolvere i normali problemi quotidiani».

Guardando ai dati forniti dall’osservatorio della Banca d’Italia relativo al solo numero di sportelli bancari nel territorio della Val di Cornia, emerge in particolare l’assenzaal- meno negli ultimi tre anni di un punto di riferimento nel territorio di Sassetta e la scarsità di presenza in aree come Monteverdi e Suvereto. Ma a preoccupare sono anche i centri più popolosi della zona.

A partire proprio da quello di maggior riferimento, Piombino: se ne12020 gli sportelli presenti nella città dell’acciaio erano 12, dopo la pandemia il numero di punti d’accesso ai servizi bancari sono diminuiti prima a 10 nel 2021 e poi scesi addirittura sotto la decina nel corso dell’anno passato. Un calo che, se non riguarda l’area di San Vincenzo (che mantiene i suoi quattro sportelli), coinvolge invece anche il Comune di Campiglia Marittima (che è passata da 8 a 5 sportelli in tre anni) e quello di Castagneto Carducci (che dopo un iniziale assestamento su otto sportelli ha ceduto di un’unità proprio nell’ultimo anno). «Questo genere di tendenzaverso la chiusuraviene operato, oltre che per la maggiore digitalizzazione dei servizi, anche laddove il budget di sportello non dia i risultati economici previsti alla banca: in quest’ottica rientra anche un’area come Piombino.

Ma così un territorio già povero economicamente si impoverisce sempre più anche di servizi spiega Cecchi per questo a febbraio anche la commissione regionale per le aree interne in Toscana ha deliberato un piano per salvaguardare gli sportelli, soprattutto nelle aree interne, mettendo sul tavolo proposte concrete. Ad esempio conclude nei piccoli paesi sarebbe importante la creazione di luoghi unici dove concentrare alcuni servizi, comunali e bancari, per garantire prossimità di accesso anche alla fascia più anziana di abitanti».

 

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