La proposta di lettura di oggi è un omaggio, che vogliamo tributare alla compagna Valentina Mariani, che ha condiviso un lungo tratto di strada con noi, arricchendo questo percorso di riflessioni profonde come anche di risate gioiose.
Personalità poliedrica, Valentina spazia liberamente tra dissertazioni filosofiche, scrittura giornalistica e versi poetici.
Chi ricorda qualche suo intervento sindacale, analitico e di spessore, stenterà a riconoscerla nei versi che oggi vi poroponiamo, tratti dalla sua seconda opera poetica dal titolo “Sassolini/Pebbles” – il titolo è doppio, perché l’opera è bilingue, tradotta dall’autrice in inglese.
Valentina ha scelto la forma poetica apparentemente più lontana dalla sua natura, per governare il flusso esuberante di parole e controllare l’emotività prorompente in una struttura formale rigida e disciplinata, l’haiku, che tende alla semplificazione e all’armonia.
L’haiku è un componimento poetico di origine giapponese di soli 3 versi, che seguono lo schema metrico di 5,7,5 morae (unità fonologiche), per narrare il trascorrere del tempo e delle stagioni tramite immagini di rara potenza evocativa.
Attraverso questa struttura, Valentina disvela il suo mondo, fatto di sogni, di acqua, di risvegli, di suoni ed odori del vivere quotidiano. Nei suoi versi riecheggia potente una voce femminile generatrice di vita.
Richiamiamo i versi di apertura, quasi un manifesto poetico e politico:
respiro corto
in questo tempo storto
servono sogni
E proponiamo, in sorellanza, un haiku per ogni stagione, scelti liberamente tra quelli che più risuonano in noi.