Gruppo Bper: mutazione genetica? No grazie!


Martedì scorso si è tenuto il secondo incontro tra OO.SS. e azienda relativo alla cessazione del distacco di colleghe e colleghi in Bper Credit Management ed alla riorganizzazione – per ora interna – del comparto credito anomalo e sofferenze. Riteniamo opportuno aggiornarvi su quanto emerso fino ad oggi.

Dal punto di vista formale la riorganizzazione, che avrà decorrenza 1 aprile – data del rientro dei distaccati in Bper – è stata comunicata dal Gruppo con una nota che è stata pubblicata in Blink mercoledì 15. Invitiamo quindi a leggere la comunicazione in oggetto. Aggiungiamo che la struttura di Bper sarebbe “capeggiata” da una neonata “Direzione Credit management & workout”, cui riportano direttamente “Credito Immobiliare Problematico” (7 persone), Analisi Credito Anomalo (7 persone), “Performance Management” (10 persone); sempre a questa struttura di vertice si riporterebbero gli uffici “Credito Anomalo Corporate” (17 persone), “Workout” (51 persone), “Credito Anomalo Retail” (60 persone) e “Sofferenze” (60 persone).

Al Banco di Sardegna verrà internalizzato il servizio di gestione e recupero dei crediti in sofferenza della Banca con contestuale ridenominazione del servizio “Credit management & workout”, cui riportano “Workout” (21 persone), “Credito Anomalo Corporate” (6 persone) e “Credito Anomalo Retail” (8 persone).

Sappiamo che il piano industriale prevede la fuoriuscita dal Gruppo Bper di 120 lavoratrici e lavoratori tra BCM e Credito Anomalo, e che entro fine anno BPER Banca intende riorganizzare le relative strutture di Semicentro. Sappiamo inoltre che le risorse fin qui distaccate rientreranno in BPER e al Banco di Sardegna a partire dal prossimo 1/4. Al momento l’Azienda non ha fornito alcuna indicazione sulle modalità con cui saranno effettuate le operazioni successive a tale data, nemmeno dopo nostra espressa sollecitazione in sede di trattativa.

La vaghezza sul futuro purtroppo non aiuta a diradare la nebbia, e alimenta oggettivamente i timori. Uno dei principali è che il rientro sia solo temporaneo, e che quella che l’azienda sta descrivendo in questi giorni rappresenti un’operazione “ponte” consistente nella predeterminazione di nuovi “rami d’azienda”, finalizzata ad una successiva vendita di tutto il pacchetto così costituito a una società che l’azienda ha individuato in Gardant, società specializzata anche nella gestione dei crediti deteriorati.

Appare infatti sempre più verosimile che questa riorganizzazione possa condurre – nelle intenzioni aziendali – alla cessione delle colleghe/i, che si troverebbero a gestire i crediti deteriorati non più come dipendenti del Gruppo BPER, ma alle dipendenze dirette di Gardant.

Anche a seguito del costante confronto con le colleghe e i colleghi coinvolti, riteniamo necessario accendere un faro sopra un’operazione che di tutto ha bisogno, tranne che della penombra. La nostra ferma contrarietà non riguarda solo la modalità di scelta delle persone – dal momento che l’unica cosa chiara, ad oggi, è che i colleghi non potranno scegliere se uscire dal Gruppo o meno – ma la logica che la ispira: quella secondo cui il credito cosiddetto anomalo (fatto di aziende e persone in carne ed ossa, non di cadaveri economici) non è più un’attività centrale per la banca. Così concepita, l’operazione appare funzionale ad un processo di mutazione genetica della banca tradizionale, da trasformare in mero collocatore di prodotti finanziari e assicurativi; con buona pace sia del dettato costituzionale, sia della sbandierata immagine di banca attenta al “sociale”.

Per queste ragioni è nostra intenzione provare ad arginare questo processo, consapevoli del fatto che questa iniziativa aziendale si inserisce in un contesto e in una tendenza di settore che di certo non facilitano il perseguimento del nostro obiettivo. Ciò nonostante è evidente che l’esito di questa partita dipenderà anche dalla forza che saremo in grado di esprimere: noi ce la metteremo tutta.

Vi aggiorneremo a breve sui prossimi passi.

16/03/2023

Fisac CGIL Gruppo Bper

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