Cattolica: le 3 carte

Il prossimo giugno, come ogni anno, ciascun dipendente riceverà una comunicazione ufficiale del fondo pensione Cattolica con l’indicazione dell’ammontare della pensione integrativa.

Rendita annua vitalizia pagabile dal mese successivo a quello del 65° compleanno in rate mensili posticipate (valore al 31 dicembre 2022): EURO ………

Dicitura che certifica il diritto acquisito fino a questo momento.

Nelle volontà dell’azienda il valore della rendita indicato sarà invece “fittizio”, poiché nel 2024 anche le consolidate contribuzioni già in essere dovrebbero essere trasferite al fondo pensione Generali con regole oggettivamente molto più penalizzanti rispetto a quelle attualmente in essere.

Ma quanto perderemo esattamente?

Qualche esempio fondato sugli attuali coefficienti Generali (che dal prossimo anno peraltro peggioreranno ulteriormente) può chiarire meglio:

  • un’impiegata 45-enne che in 20 anni di lavoro ha accumulato nel fondo un montante di 100.000 euro, con la polizza Cattolica riceverebbe una pensione integrativa di circa 1.550 euro al mese, che divengono circa 800 euro con la polizza Generali;
  • un funzionario 55-enne che in 30 anni di lavoro ha accumulato nel fondo un montante di 200.000 euro subirà un abbattimento della rendita integrativa da quasi 2.400 euro mensili a poco più di 1.400 euro.

“Ok, ho capito…. però c’è la commissione sindacale che se ne deve occupare ….e poi è già stato fatto in Generali qualche anno fa e lì nessuno si è lamentato… siete catastrofisti!!”

In Generali a compensazione di perdite così cospicue l’azienda ha riconosciuto (si veda fine pagina

17 del protocollo disponibile in intranet alla pagina (clicca qui) un versamento una tantum al fondo pensione di 300-350 euro e un aumento dello 0,5% del contributo a carico azienda.

“Vabbè, allora ritiro tutto il montante accumulato e poi mi gestisco io i miei soldi!!!!”

Non si può…o meglio solo i più anziani tra noi potranno farlo, ovvero chi ha aderito al fondo pensione prima del 29 aprile 1993; per chi ha aderito dopo tale data la normativa stabilisce che almeno il 50% del montante finale accumulato debba essere erogato in rendita.

Com’è possibile che un’azienda che vende sicurezza la neghi prima di tutto ai propri dipendenti?

Ci chiediamo peraltro se Generali abbia intenzione di applicare le medesime penalizzazioni anche agli ex colleghi prepensionati o pensionati.

La Fisac CGIL non sta a questo gioco delle 3 carte e non smetterà mai di chiedere all’azienda di concordare una soluzione di equilibrio e di buon senso che restituisca certezze e sicurezza alle lavoratrici e ai lavoratori.

Milano, Roma, Verona, 21 febbraio 2023 RSA Fisac CGIL Cattolica ed ex CS

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