La proposta di lettura di oggi è un’intervista fatta ad Edith Bruck, pubblicata su La Repubblica, ma anche su altri quotidiani come La Stampa, e un articolo tratto da Il Fatto Quotidiano.
La scrittrice e poetessa Edith Bruck, di origini ungheresi, è stata testimone della Shoah e a 14 anni venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz. Si è subito schierata con la preside di Firenze, che come sappiamo ha scritto una lettera agli studenti del suo liceo, nella quale, condannando quanto accaduto il 18 febbraio scorso davanti al liceo Michelangiolo ovvero l’attacco squadrista e fascista ai danni di alcuni studenti, ha ricordato che il fascismo nacque “ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti”.
Edith Bruck ha definito vergognosa e pericolosa la giustificazione da parte della destra del fascismo, in cui vede “una precisa volontà politica di negare che il fascismo sia ancora tra noi”. Si legge ancora nell’intervista, che “i comportamenti fascisti ci sono eccome in questo Paese, li vediamo tutti i giorni. E chi li nega non lo fa per ignoranza, ma per un preciso calcolo politico”.
Riteniamo sia grave e vergognosa la minaccia che il ministro Valditara ha fatto nei confronti della direttrice scolastica, verso la quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà e, nel condividere la richiesta di dimissioni presentata dalle opposizioni, vogliamo ricordare che l’Art. 21 della Costituzione recita che” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure” dunque non si può certo minacciare ed intimidare chi stava lavorando per far nascere una coscienza politica negli studenti attraverso lo studio della storia e al contrario non si condanna la violenza e i pestaggi.