Dip. Antifascimo: l’ANPI si riorganizza in tutta Europa

Si è svolta oggi, da remoto, la prima Conferenza di organizzazione delle Sezioni Anpi in Europa. Strutture che esistono da anni e altre che hanno preso vita recentemente per portare attivamente, anche oltre il confine nazionale, i valori e le sfide democratiche e antifasciste dell’Associazione.
Erano presenti i rappresentanti  delle Sezioni di Berlino, Londra, Francoforte, Colonia, Monaco, Barcellona, Limburgo, Liegi, Lussemburbo, Stoccolma, Ginevra, Parigi, Bruxelles. Sono stati messi sul piatto operativo e politico questioni e prospettive che hanno trovato massima condivisione ed entusiasmo, è circolato un significativo spirito di concretezza e collaborazione, essenzialmente partigiano. Verrà stilato nei prossimi giorno un documento di indirizzo e di intenti.

Alla conferenza hanno partecipato anche il Vice Presidente nazionale vicario ANPI, Carlo Ghezzi, la vice presidente nazionale ANPI con delega al consolidamento e allo sviluppo delle ANPI europee Mari Franceschini, il componente dell’esecutivo della Fir (Federazione internazionale dei Resistenti) e vice presidente nazionale ANPI Alessandro Pollio Salimbeni, il responsabile nazionale ANPI dell’estero Fabrizio De Sanctis, la responsabile nazionale ANPI dei rapporti con l’UE, Susanna Florio e il responsabile nazionale comunicazione e stampa ANPI, Andrea Liparoto.

“L’ insieme delle nostre strutture all’estero – ha sottolineato mari Franceschini in un passaggio del suo intervento –  ha grandi potenzialità  e con questa prima Conferenza di Organizzazione ci proponiamo di metterle a valore e di porre le basi per una nuova fase di largo sviluppo dell’ ANPI oltre i confini dell’ Italia”.
Carlo Ghezzi, nelle sue conclusioni, ha posto accenti politici e storici: “Le Sezioni dell’ANPI all’estero affondano le loro radici nell’italianità figlia di una emigrazione antica convivente con un nuovo e forte carattere giovanile. Abbiamo visto negli ultimi decenni il prosciugarsi delle presenze politiche e sociali che hanno caratterizzato l’Italia del dopoguerra. Questa rarefazione non ha aiutato la nostra azione. L’altra gamba del nostro radicamento poggia sulla costruzione di positivi e corretti rapporti con movimenti, sindacati, forze politiche e culturali di chiaro orientamento antifascista e antirazzista espressi dai paesi esteri nei quali siamo presenti”

L’ANPI europea ha ripreso il cammino.

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