Come avviene ormai da qualche anno, BPER si è premurata di informarci di aver ottenuto la conferma del riconoscimento di Top Employer anche per l’anno appena iniziato.
Lo scorso anno avevamo pubblicato un articolo nel quale esprimevamo le nostre perplessità su questa certificazione, elencando una serie di problemi che auspicavamo sarebbero stati affrontati dalla BPER, anche per legittimare l’ambito riconoscimento. Andiamo a vedere cos’è cambiato in questi 12 mesi.
PARITA’ DI GENERE
Bper Banca si conferma un’azienda nella quale la grande maggioranza dei ruoli dirigenziali e tutti i ruoli apicali sono ricoperti da uomini. Gli ultimi avvicendamenti ai vertici aziendali non mostrano inversioni in questa tendenza, anzi vanno decisamente a rafforzarla.
PROPENSIONE ALL’INNOVAZIONE
Come preannunciato lo scorso anno, il 3270 ha raggiunto i 40 anni di onorato servizio e resta tutt’ora la procedura più affidabile tra quelle messe a disposizione dei lavoratori delle filiali.
Aldilà delle dichiarazioni di principio, Bper mostra nei fatti di non considerare prioritario investire in innovazione tecnologica, lasciando che i suoi impiegati debbano iniziare ogni giornata pregando che le procedure funzionino un po’ meglio del giorno precedente, ma venendo puntualmente disillusi da rallentamenti, blocchi improvvisi, cadute di linea.
E’ una scelta deliberata: i clienti sono ormai abituati a procedure non esattamente fulminee, ed il sistema regge grazie al sacrificio degli addetti, consentendo alla banca di risparmiare sull’innovazione ed aumentare i dividendi da distribuire. Una scelta non esattamente da “Top Employer“.
BENESSERE SUI LUOGHI DI LAVORO
Avevamo espresso il nostro scarso gradimento sulle filiali “New Concept” nelle quali, a fronte di un aspetto accattivante nelle zone riservate al pubblico, l’attenzione per chi ci lavora è molto minore, ammassando i lavoratori in uffici open space (concezione superata da decenni) nei quali diventa difficile concentrarsi, e spesso ci si trova a fare i conti con spazi angusti e scarso ricambio d’aria.
Anche questa non sembra una scelta da “Top Employer“; anche questa è una scelta sulla quale non si rilevano ripensamenti.
CONDIZIONI IGIENICHE E PREVENZIONE MALATTIE
Ci eravamo opposti con forza al drastico ridimensionamento dei servizi di pulizia delle filiali e degli uffici BPER. A distanza di un anno rileviamo come ormai l’idea che le pulizie non rappresentino una necessità stringente, ma piuttosto una voce sulla quale risparmiare quanto più possibile, sia ormai un fatto acquisito. Salvo registrare l’irritazione dell’Azienda se ci si permette di farlo notare.
ATTENZIONE AL TERRITORIO
Continua l’abbandono delle aree considerate “meno profittevoli” da parte di un’azienda che, mentre chiude le filiali, si vanta di essere molto attenta alle esigenze dei territori che contribuisce ad impoverire. Purtroppo anche su questo punto non vediamo inversioni di tendenza.
Dobbiamo inoltre rilevare come, in alcune aree del paese, anche gli impegni sulle nuove assunzioni, derivanti dall’accordo sottoscritto in data 28/11/2021 relativo alla manovra sul Personale risultino, ad oggi, del tutto disattesi.
CLIMA AZIENDALE
Pensavamo che su questo punto le cose non sarebbero potute peggiorare: ci sbagliavamo.
Da tutta Italia ci giungono notizie di pressioni sempre maggiori, di atteggiamenti sempre più inaccettabili da parte di chi ha a cuore solo l’ottenimento di premi di consistenza assai diversa dal misero MBO che nella stragrande maggioranza dei casi può sperare di ottenere chi lavora in Filiale. Ci lascia anzi sconcertati sentire dai colleghi il racconto di riunioni in cui in modo spudorato il capo di turno redarguisce con forza i suoi sottoposti, colpevoli – secondo lui – di non impegnarsi abbastanza per fargli ottenere il ricco bonus che a lui spetta.
Un vero “Top Employer” si preoccuperebbe di creare un ambiente meno ansiogeno nel quale lavorare, partendo da una distribuzione più equa dei premi – come peraltro la Fisac continua a chiedere – e cercando di promuovere la collaborazione e lo spirito di squadra, anziché alimentare in tutti i modi rivalità tra i colleghi.
Un vero “Top Employer” lo farebbe. Bper va nella direzione opposta. Anche su questo nulla cambia rispetto allo scorso anno.
A margine riportiamo il comunicato che pubblicammo 12 mesi fa, che vi invitiamo a rileggere perché estremamente attuale. Lo avevamo concluso esprimendo soddisfazione per il riconoscimento, ma augurandoci che la Bper potesse sforzarsi per meritarlo un po’ di più.
Sarà per l’anno prossimo.
Fisac/Cgil Bper Banca
https://www.fisac-cgil.it/116761/e-anche-per-il-2022-bper-banca-si-conferma-top-employer