La scorsa settimana si è verificato nell’Area Abruzzo Ovest (ex Area L’Aquila) un fatto estremamente grave e preoccupante.
Sulla casella di posta dei titolari di filiale, infatti, è stata recapitata per più giorni la lista nominativa dei gestori personal indicando, per ognuno di loro, i risultati ottenuti in relazione ad una campagna commerciale in corso.
I nominativi erano riportati in base alla percentuale di completamento degli obiettivi, in ordine crescente, andando a formare una classifica con i meno performanti in testa alla lista ad attirare immediatamente l’attenzione.
Una comunicazione del genere, con diffusione di risultati individuali, rappresenta una grave e palese violazione dell’Accordo sulle Politiche Commerciali firmato lo scorso 30/3/2022 che vieta espressamente l’invio di messaggi vessatori e comunque non rispettosi della professionalità e dignità dei lavoratori.
Non si può fare a meno di notare che nelle posizioni peggiori della classifica figurano lavoratrici e lavoratori temporaneamente assenti per motivi di salute o di carattere personale, o impiegati in filiali che presentano carenze d’organico o problemi organizzativi tali da impedire loro di dedicarsi assiduamente all’attività commerciale. Questo rende particolarmente odiosa la scelta di chi ha deciso di mettere alla gogna delle persone già alle prese con situazioni difficili.
La diffusione tra i colleghi di risultati individuali costituisce anche una – più grave – violazione della normativa sulla privacy. In tal senso esistono diversi precedenti di aziende sanzionate per aver pubblicato tra i dipendenti i risultati dei loro colleghi.
Il rischio che si corre, di fronte ad episodi del genere, è che in tanti finiscano per considerarli “normali”, assuefatti come sono alle piccole e grandi angherie che giornalmente gli tocca subire. Ma di normale, in questo caso, non c’è nulla.
Il rapporto tra lavoratori e rappresentanti aziendali può attraversare anche momenti aspri e conflittuali, ma è comunque basato su regole, e soprattutto sul rispetto dei reciproci ruoli. Quello che abbiamo riportato è tutt’altro: è un episodio pericolosamente vicino ad un atto di bullismo, e in quanto tale da respingere con forza.
Per questo motivo, come Fisac, abbiamo immediatamente segnalato l’accaduto all’Azienda, chiedendo un sollecito intervento volto ad impedire il ripetersi di analoghe iniziative.
La raccomandazione ai colleghi è sempre la stessa: riferire al proprio rappresentante sindacale ogni forma di vessazione per consentirgli – garantendo il totale anonimato al segnalante – di intervenire tempestivamente e fare quanto possibile per bloccare il comportamento scorretto. Ad oggi questo rappresenta l’unico mezzo per arginare una deriva altrimenti inarrestabile.
Ricordiamo, infine, che contro la diffusione di dati sensibili è possibile inoltrare un ricorso al Garante per la Privacy. Chi fosse interessato ad informazioni su questa procedura riceverà assistenza gratuita dalla Fisac.
L’Aquila 19 ottobre 2022
Fisac/Cgil Bper Banca
RSA L’Aquila