Toscana: il sistema bancario nazionale e regionale continua a sostenere famiglie e imprese in attesa della tempesta di autunno

Comunicato Stampa


Secondo i dati di Bankitalia e di Abi elaborati dalla Fisac CGIL l’analisi dell’erogazione del credito, del risparmio e dei tassi di interesse, mostra una tenuta del sistema paese nel periodo Giugno 2021 Giugno 2022 con segnali di preoccupazione per i prossimi mesi.

Prosegue infatti la crescita delle masse di deposito su conti correnti, pronti conto termine e certificati di deposito, (in Toscana + 6,36% complessivo, + 5% le famiglie) con un dato leggermente superiore in Toscana rispetto alla media nazionale e un valore assoluto sopra i 109 miliardi. 

I tassi di interesse riconosciuti  dalle banche alle famiglie correntiste sono irrisori (in media lo 0,31%).

Nella nostra regione sembra tenere la dimensione degli impieghi e del sostegno al sistema delle imprese;  ne beneficia soprattutto l’industria con +8% sull’anno precedente, stabili i servizi ancora in calo le costruzioni di circa un punto e mezzo.

Per questo settore si prospettano ulteriori difficoltà per le non risolte vicende legate al “110%”.

Crescono anche i prestiti alle famiglie di 5 punti in linea con la media nazionale.

Continuano a rimanere bassi i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento pari al 2,18% ( prima della crisi del 2007 eravamo al 6,18%)  ma si sale in un mese per le imprese dal’ 1,20 al 1,49 e per le famiglie da 1,92% al 2,05%. Siamo ad oltre  +6%.

La preoccupazione che nei prossimi mesi  i tassi schizzino verso l’alto in relazione a inflazione, situazione internazionale e ogni altro fattore esogeno è alta.

Secondo Daniele Quiriconi, Segretario Generale della FISAC CGIL Toscana, “da questi elementi si possono trarre alcune indicazioni: l’aumento del risparmio delle famiglie continua in relazione alle incertezze per il futuro, ma la crescita quasi doppia delle immobilizzazioni finanziarie delle imprese, evidenzia un perdurare del blocco degli investimenti nonostante le enormi masse di liquidità con garanzie pubbliche riversate dal 2020 su di esse. Appare difficile in questo contesto macroeconomico immaginare un rilancio dell’economia con ricadute importanti sull’occupazione di qualità in una regione come la Toscana per le sue specifiche caratteristiche di impresa. Anche sulle risposte da dare a questi temi dovrebbe incentrarsi la prossima campagna elettorale”.


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Cgil, ‘famiglie Toscana risparmiano,imprese investono poco’

Quiriconi, così è difficile avere un rilancio dell’economia

23 Agosto , 17:41
(ANSA) – FIRENZE, 23 AGO – “In Toscana crescono i depositi di famiglie e imprese ma queste ultime investono poco nonostante l’enorme liquidità ricevuta”, “così è difficile immaginare un rilancio dell’economia. La preoccupazione che nei prossimi mesi i tassi schizzino verso l’alto è alta. La campagna elettorale dia risposte a questi temi”. Lo afferma in una nota Daniele Quiriconi, segretario generale della Fisac Cgil Toscana. Secondo i dati di Bankitalia e di Abi elaborati dalla Fisac Cgil, l’analisi dell’erogazione del credito, del risparmio e dei tassi di interesse “mostra una tenuta del sistema paese nel periodo giugno 2021 – giugno 2022 con segnali di preoccupazione per i prossimi mesi”, si legge in una nota. Prosegue infatti “la crescita delle masse di deposito su conti correnti, pronti conto termine e certificati di deposito (in Toscana + 6,36% complessivo, + 5% le famiglie), con un dato leggermente superiore in Toscana rispetto alla media nazionale e un valore assoluto sopra i 109 miliardi. I tassi di interesse riconosciuti dalle banche alle famiglie correntiste sono irrisori (in media lo 0,31%)”. Inoltre “nella nostra regione sembra tenere la dimensione degli impieghi e del sostegno al sistema delle imprese; ne beneficia soprattutto l’industria con +8% sull’anno precedente, stabili i servizi e ancora in calo le costruzioni di circa un punto e mezzo. Per questo settore si prospettano ulteriori difficoltà per le non risolte vicende legate al “110%”. Tra i dati, crescono anche i prestiti alle famiglie di 5 punti, in linea con la media nazionale. Continuano a rimanere bassi i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento pari al 2,18% (prima della crisi del 2007 eravamo al 6,18%), ma si sale in un mese per le imprese dall’1,20 al 1,49 e per le famiglie da 1,92% al 2,05%. Siamo ad oltre +6%. La preoccupazione, sempre la nota, è che “nei prossimi mesi i tassi schizzino verso l’alto in relazione a inflazione, situazione internazionale e ogni altro fattore esogeno è alta”. Secondo Quiriconi “da questi elementi si possono trarre alcune indicazioni: l’aumento del risparmio delle famiglie continua in relazione alle incertezze per il futuro, ma la crescita quasi doppia delle immobilizzazioni finanziarie delle imprese evidenzia un perdurare del blocco degli investimenti nonostante le enormi masse di liquidità con garanzie pubbliche riversate dal 2020 su di esse. Appare difficile in questo contesto macroeconomico immaginare un rilancio dell’economia con ricadute importanti sull’occupazione di qualità in una regione come la Toscana per le sue specifiche caratteristiche di impresa. Anche sulle risposte da dare a questi temi dovrebbe incentrarsi la prossima campagna elettorale”. (ANSA).

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