Coordinamento Sindacale di BPER Banca – DT Nord Ovest
Alle colleghe e ai colleghi di Bper Banca della Direzione Territoriale Nord Ovest
Sagunto Brucia
dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur
“Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata (cioè brucia)”: per una volta non ricorriamo all’inglese, di cui pare che ormai non riusciamo più a fare a meno, ma al latino per descrivere la situazione ‘climatica’ che stiamo vivendo da alcuni mesi nella nostra Direzione Territoriale.
Abbiamo inviato una lettera all’azienda per richiedere un’assunzione di responsabilità e decisioni rapide e adeguate: di seguito trovate il testo.
Spett.le | Bper Banca Direzione Relazioni sindacali Ufficio Safety Direzione Territoriale Nord Ovest |
Oggetto: situazione ambientale delle unità produttive della Direzione Territoriale Nord Ovest
L’emergenza climatica che sta coinvolgendo il nostro pianeta rischia di avere delle ripercussioni ancora più gravi sui dipendenti del Gruppo Bper, almeno di quelli operanti nella Direzione Territoriale Nord Ovest. La situazione che infatti tutti noi viviamo quotidianamente fuori dal posto di lavoro, molto spesso peggiora nel momento in cui siamo in servizio.
Alcune specificità dei nostri ambienti di lavoro dovrebbero determinare una maggior attenzione da parte della Banca nella tutela della salute dei propri collaboratori.
Ben sappiamo, infatti, che i nostri luoghi di lavoro sono abitualmente caratterizzati, ad esempio, da ampie superfici vetrate, inevitabilmente esposte a consistente insolazione e con difficoltà, per ovvie questioni di sicurezza, di ricambio d’aria (impossibile nel periodo notturno quando sarebbe possibile ottenerne un po’ di beneficio) e con efficienza termica molto spesso limitata.
Riteniamo pertanto che l’attività di manutenzione ordinaria degli impianti di condizionamento debba essere costante, rigorosa, tempestiva: tale da mettere nelle condizioni delle migliori perfomance (per utilizzare un termine tanto caro alla banca) gli impianti in essere.
Abbiamo invece notizie da ormai alcuni mesi di un numero sempre più elevato di filiali e uffici che insistono nella Direzione Territoriale Nord Ovest in cui il malfunzionamento o il totale non funzionamento degli impianti di condizionamento determinano condizioni di lavoro dal punto di vista ambientale non ulteriormente sostenibili.
Le infinite, puntali, documentate richieste di intervento effettuate dai colleghi delle unità operative interessate tramite i canali indicati dall’azienda (Bhelp), come anche quelle fatte dal sindacato e dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, hanno molto spesso determinato interventi con efficacia scarsa o nulla, frequentemente in ritardo e con lunghissime attese di riscontro. Riteniamo che abbia certamente contribuito ad aggravare la situazione il nuovo contratto di manutenzione (al risparmio?) in essere da quest’anno che ha visto subentrare i nuovi operatori senza il necessario passaggio di consegne e i cui incaricati si sono trovati molto spesso in difficoltà soprattutto in presenza di impianti a volte obsoleti.
Riteniamo che l’azienda, nel suo ruolo di datore di lavoro come identificato dalle leggi sulla sicurezza, NON stia dando la necessaria attenzione al problema: rimpalli di responsabilità, ritardi non giustificabili, richieste burocratiche già difficilmente tollerabili nei periodi ordinari, risultano poco comprensibili, ma solo indicatori di scarsa consapevolezza nel momento in cui, pressoché letteralmente, ‘”Sagunto brucia” .
Temperature che normalmente, ribadiamo, in sempre più numerosi filiali e uffici e ormai da settimane e mesi, superano i 30° gradi e spesso anche i 35°, 36 e 37° non sono compatibili con un’attività lavorativa efficace (per usare un altro termine così ricorrente nelle comunicazioni aziendali) e non capiamo come questa situazione possa essere valutata non a rischio della salute dei colleghi.
E, certamente, non sono minori i rischi che corrono i clienti che spesso con difficoltà si avvicinano alle nostre filiali, ancorché sollecitati per iniziative che invece proseguono senza soste, senza stagioni, senza notti e, a volte, senza il buon senso del buon padre di famiglia che dovrebbe forse evitare che si convochino clienti quando la temperatura esterna sfiora e supera i 40° e quella interna non è di molto inferiore: lasciamo all’azienda, da questo punto di vista, le valutazioni anche sul conseguente danno reputazionale.
Sono necessari:
- risposte pronte alle richieste di intervento, prevedendo comunque sempre e con tempestività la fornitura di dispositivi ‘tampone’ quali ventilatori e condizionatori portatili;
- indicazione chiare per poter adeguatamente vigilare e salvaguardare la salute dei colleghi;
- verifiche costanti sulla manutenzione ordinaria;
- la riqualificazione delle strutture e degli ambienti non adeguati;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione più obsoleti e datati con altri più efficienti.
Sostanzialmente, è necessaria un’assunzione di responsabilità totale da parte della banca, a tutti i livelli centrali e periferici, per mettere, semplicemente, i propri collaboratori nelle condizioni di poter lavorare in condizione vivibili: ora e in futuro.
Sarà il modo per rendere dare corpo alle tematiche ESG che l’azienda non perde occasione per declamare, ma che nel caso di far fronte all’emergenza climatica si traduce nel peggiorare le condizioni di lavoro.
Attendiamo pertanto risposte chiare e solerti che dimostreranno che l’attenzione alle persone è realtà e non chiacchiere.
Coordinamento Sindacale di BPER Banca – DT Nord Ovest
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Torino, 8 agosto 2022