Comunicare è importante… ma nel modo giusto
Da qualche anno in azienda assistiamo al moltiplicarsi di momenti di comunicazione dell’azienda verso i colleghi attraverso varie iniziative e strumenti.
L’ultimo è “Our Voice From Digital”, una sorta di magazine trimestrale dove si illustrano le novità e i progetti dell’area Digital.
Il numero di Luglio ci ha colpito perché all’interno vi è un articolo intitolato “Bring Your Own Device” (BYOD) che non ci è proprio piaciuto.
Nell’articolo sono contenute alcune inesattezze e informazioni errate e fuorvianti:
– Non è vero che si può lavorare ovunque ( l’articolo cita addirittura la metropolitana), perché il l’art.39 del CCNL e precise regole aziendali sullo smart working vietano il lavoro da luoghi pubblici.
– Non è vero che si può lavorare a tutte le ore, il CCNL stabilisce quali sono gli orari e quale la durata della giornata lavorativa. Regole che valgono sia per le aree professionali, sia per i quadri direttivi, che pur avendo l’autogestione, hanno a riferimento l’orario dell’unità operativa di appartenenza.
– Non si fa menzione al diritto alla disconnessione prevista dall’art 44 del CCNL.
– Gli strumenti di lavoro devono essere forniti dal datore di lavoro, le norme della legge 81 del22/5/2017 e dell’art 39 del CCNL, nell’articolo, sono completamente ignorate.
– BYOD garantisce la privacy!!!??? Cioè nel mio device personale, l’azienda, bontà sua, garantirebbe che non monitora i miei dati personali.
Per finire c’è pure una testimonianza che suggerisce marca e modello di cellulare, peccato che costi molto di più di quanto l’azienda ha pagato per il premio di produttività (VAP)! I colleghi dovrebbero sobbarcarsi tale spesa per lavorare???
Riteniamo che quando si comunica con le lavoratrici e i lavoratori oltre alle meraviglie della tecnologia, si debbano tenere in conto anche le previsioni contrattuali e diritti di chi lavora.
Le Segreterie di Coordinamento di Unicredit Services
27 luglio 2022