Care compagne,
sono passati ormai più di due anni dall’assemblea delle delegate. Due anni nei quali questo esecutivo ha lavorato a ranghi ridotti per la scomparsa, prematura e inaspettata, di Raffaella.
A livello personale, e non solo, ci sono mancate la sua energia travolgente, la sua socialità e la sua grande capacità organizzativa.
A livello politico, la sua scomparsa, a pochi giorni dall’elezione del nuovo esecutivo, ha privato totalmente questo organismo della presenza del Sud, che già era uscito ridimensionato dalla richiesta dell’allora SG di ridurre il numero di compagne in questa struttura, in coerenza con analoghi processi in corso in categoria.
La stessa commissione elettorale, aveva formalizzato una dichiarazione che, testualmente, recitava; Nella proposta del Segretario Generale condivisa all’unanimità dalla Commissione Elettorale per il futuro Esecutivo alcune rappresentanze territoriali e settoriali sono parzialmente presenti. Questo impegna tutta l’organizzazione e lo stesso Coordinamento ad agire in futuro per assicurare un adeguato riconoscimento.
Nella dichiarazione della commissione elettorale non si parlava di tempi, né di numeri, ma si dava voce e memoria futura a quanto emerso nell’assemblea in merito al necessario riequilibrio della rappresentanza dei territori e dei settori in seno all’esecutivo. Se, come tutte noi ci aspettavamo e speravamo, non fosse mancata Raffaella ne avremo parlato alla prossima assemblea.
Le cose, purtroppo, sono andate diversamente e, in più, a brevissima distanza, ci siamo ritrovate nel primo lungo lock down di un’emergenza pandemica che solo recentemente è stata dichiarata conclusa, pur con tutti gli interrogativi e le preoccupazioni ancora aperti su cosa ci aspetterà nel prossimo autunno.
Nell’autunno di due anni fa, invece, approfittando di una fase di relativa tranquillità sul fronte Covid, abbiamo iniziato a confrontarci sulla necessità di procedere alla sostituzione di Raffaella, ottenendo dal SG l’ok a procedere, nel rispetto della massima autonomia di questo luogo.
Poco dopo, abbiamo iniziato a confrontarci con i coordinamenti e i regionali del Sud nell’intento di arrivare a una proposta di sostituzione che incontrasse la massima condivisione e che fosse costruita in trasparenza e nel rispetto di criteri condivisi, a partire da quelli tradizionali della competenza ed esperienza su pari opportunità e politiche di genere e della partecipazione attiva nell’ambito del coordinamento nazionale, da sempre necessari a ottenere un ampio riconoscimento in seno al coordinamento nazionale. In più, abbiamo chiesto che all’esperienza e competenza si unisse la giovane età, e infine abbiamo provato, con una certa insistenza, a chiedere alle regioni del Sud di individuare e indicare una compagna che appartenesse a settori/aziende meno rappresentate. Quest’ultimo tentativo, che da un lato era dovuto, si è scontrato con l’oggettiva difficoltà dei territori del Sud che da tempo risentono di un progressivo impoverimento produttivo anche per quanto riguarda il nostro settore.
Ovviamente, questo percorso di costruzione di una candidatura condivisa è stato ostacolato dall’emergenza pandemica che, con i suoi alti e bassi ha influenzato i tempi e fortemente limitato le possibilità di confronto in presenza.
Una volta preso a atto a malincuore che non era possibile utilizzare questo passaggio per un riequilibrio tra settori, oltre che territoriale, abbiamo deciso di procedere, ma ci siamo trovate di fronte a due possibili candidature, entrambe provenienti da territori con presenza forte e strutturata del coordinamento donne e rispondenti ai criteri che ci eravamo date. Nel frattempo, i mesi erano passati ed eravamo a 2021 inoltrato. Ci siamo confrontate nell’ambito dell’esecutivo e abbiamo deciso di provare a percorrere la strada dell’integrazione, tornando a un esecutivo a 6, con due compagne del Sud, come prima dell’assemblea. Saremmo così riuscite a dare piena rappresentanza ai territori del Sud, che erano restati oramai per quasi due anni totalmente fuori dall’esecutivo e a lavorare sul ricambio, recuperando forze nuove per arrivare alla prossima assemblea delle delegate. Ci siamo confrontate con Nino in merito, che non ha frapposto ostacoli, e abbiamo quindi iniziato a sentire coordinamenti e regionali del Nord spiegando il percorso che avevamo fatto e l’intenzione di procedere a breve all’integrazione.
La scelta della data in cui convocare questa riunione è venuta di conseguenza. Non abbiamo voluto utilizzare la prima data utile in presenza dopo la fine dell’emergenza, che volevamo riservare a un’iniziativa corale che riconnettesse parole sguardi, e presenza fisica di tutte noi, dopo i due lunghi anni di videoconferenze. Abbiamo quindi individuato giugno come primo momento utile per portare a termine il percorso. Ci abbiamo messo del tempo, ma non è stato facile lavorare con la nostra consueta collegialità nelle condizioni date.
Nel frattempo, la Cgil ha deciso e comunicato le date per il prossimo Congresso, e la Categoria di conseguenza.
Questa prossimità temporale tra la nostra riunione e le scadenze congressuali non è voluta, ma frutto del percorso che vi ho descritto. I tempi e i contenuti nominativi della proposta, che spetta poi a Nino fare, non sono in alcuna relazione con il percorso congressuale, che ha i suoi tempi e i suoi luoghi. Semplicemente, non abbiamo voluto bloccare tutto per l’arrivo del Congresso, buttando all’aria un lavoro lungo e paziente fatto in condizioni complesse.
Vogliamo perciò essere massimamente chiare.
Noi qui oggi decidiamo solo di approfittare della sostituzione tardiva (per le ragioni che ho spiegato) di Raffaella per far recuperare al Sud uno spazio di rappresentanza in questo esecutivo dopo un lungo periodo di assenza.
Vorremmo farlo con la massima condivisione, per amore di questo luogo, che è di tutte noi, a cui teniamo molto e che vogliamo preservare e rafforzare come spazio di crescita individuale e collettiva delle donne della Fisac, e delle loro istanze comuni.
Non c’è altro che questo. E questo è già abbastanza anzi è molto.
Non è questo il tempo, né il luogo per mandare messaggi in vista dei possibili futuri assetti della categoria, che si decideranno a Congresso, con il contributo di tutte le compagne e i compagni che parteciperanno alle varie fasi congressuali.
Quanto ai nostri assetti futuri, come coordinamento donne nazionale e come esecutivo, dopo il congresso, entro gennaio 2024 avremo la nostra assemblea nella quale ci confronteremo per costruire il futuro delle donne e dei temi che a noi sono cari nella categoria, per raccogliere i nuovi equilibri che usciranno dal congresso e per perseguire l’impegno a un adeguato riconoscimento delle rappresentante sia territoriali che settoriali che ci portiamo avanti dalla scorsa assemblea.
Roma 17 giugno 2022
ESECUTIVO DONNE NAZIONALE