Alla presenza dell’ambasciatore Tuomi-Nikula, si è svolto questa mattina nella sede nazionale della CGIL l’incontro tra una delegazione di parlamentari finlandesi e la CGIL, rappresentata per l’occasione da Fausto Durante, responsabile del segretariato Europa, Mauro Beschi (coordinatore delle politiche economiche) e Salvatore Barone responsabile dei settori produttivi. Al centro della riunione la situazione economica e sociale italiana, con particolare riferimento al tema dei temi della disoccupazione e in particolare della disoccupazione giovanile.
L’incontro di questa mattina ha fatto seguito a un incontro analogo che si è tenuto lo scorso anno sul tema delle politiche fiscali. Si tratta quindi di un dialogo che continua tra la CGIL e il Parlamento finlandese che oggi era rappresentato da una nutrita delegazione dei diversi partiti presenti in Finlandia (National Coalition Party, Centre Party, Social Democratic Pafrty, Left Alliance). La signora Mario Matikainen-Kallstrom ha coordinato le domande dei suoi colleghi parlamentari, mentre a Teija Miller (Committee Consel) il compito non facile di tradurre dall’italiano al finlandese e viceversa le domande e le relative risposte su temi complessi quali le misure contro la precarietà, gli effetti delle politiche d’austerità, l’andamento della recessione.
Mauro Beschi ha spiegato per grandi linee la situazione macroeconomica e gli effetti devastati della crisi, comprese ovviamente le forme che ha assunto in questi anni la precarietà del lavoro, mentre Salvatore Barone è entrato più nel dettaglio del recente accordo sulla detassazione della produttività e sulla situazione produttiva specifica nei settori chiave e strategici.
Ovviamente, oltre ad un problema di traduzione linguistica ci si è trovati di fronte al problema di una traduzione “culturale” e politica, visto che la realtà dei paesi scandinavi è molto diversa, a partire dalle forme organizzative dei sindacati e al rapporto tra loro e i governi.
A Fausto Durante il compito dunque di spiegare le differenze tra i due modelli e di informare sui periodici incontri a Bruxelles tra gli italiani e i dirigenti sindacali scandinavi. I parlamentari hanno chiesto informazioni a valutazioni sugli effetti delle politiche d’austerità messe in atto in Italia e sulle possibili “formule” per risolvere il dramma sociale della disoccupazione. Quello che è certo, è stata alla fine la conclusione, è che le politiche e le riforme del lavoro realizzate fino a questo momento non hanno creato posti di lavoro, anzi hanno avuto come effetto indiretto una diminuzione degli occupati, a cui si è accompagnata una generale riduzione della domanda interna come effetto macroeconomico della riduzione del potere d’acquisto e in generale dei redditi degli italiani. Le politiche sono state sbagliate e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Perseverare sarebbe diabolico, come si spiega bene nell’appello degli economisti europei consegnato alla delegazione parlamentare finlandese, come nel Piano del lavoro della CGIL.