Proposta di lettura, consigliata e presentata dalla compagna Barbara Bottarelli, Segretaria della Fisac di Parma e dell’Emilia Romagna.
Rosa Luxemburg non si può definire “femminista”, eppure il suo pensiero è un contributo fondamentale alle riflessioni e alle iniziative dell’ecofemminismo, che indaga origini e forme del patriarcato, le relazioni quindi tra patriarcato e guerre e tra patriarcato ed abuso/saccheggio delle risorse naturali.
In questo pezzo Bruna Bianchi mostra come la guerra sia strumento di conservazione e di predominio del potere economico e ci fa comprendere ancor più a fondo – facendoci ritrovare nelle parole di Rosa Luxemburg l’oggi, la drammatica attualità – com’è stato possibile che le nostre stesse vite siano rimaste “terreno di conquista”, spazi da colonizzare e piegare alle pulsioni capitalistiche.
Dobbiamo ottenere l’ascolto delle nostro istanze, che perciò dobbiamo continuare a diffondere e rivendicare nonostante tutto, senza lasciarci distrarre da urgenze apparentemente prioritarie.
Soltanto così si renderà, forse, possibile spezzare la supremazia del binomio patriarcato/capitalismo che le politiche passate hanno consentito e agevolato.
Ciò che stiamo combattendo, insieme al patriarcato, è l’assoggettamento complessivo e generalizzato, quindi ogni forma di discriminazione, l’antropocentrismo e il suprematismo.