Proposte di lettura: nomen omen… e nel cognome la mia identità!!!

Per la proposta di lettura di oggi pubblichiamo queste riflessioni a cura di Antonella Cunico.

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articolo suggerito: www.corriere.it

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La sentenza della Corte Costituzionale che definisce illegittimo l’automatismo di attribuzione del cognome paterno ai bambini e alle bambine costituisce una tappa importante nel percorso del movimento delle donne per un cambio di civiltà.

La sentenza riconosce infatti formalmente una realtà che era già sotto i nostri occhi: all’origine della storia di tutte e tutti noi c’è nostra madre e il legame con nostra madre è decisivo per la costituzione dell’identità personale.

Si tratta quindi di un passaggio che non riguarda solo il rispetto di un principio di parità contenuto nella costituzione, ma riverbera un grande valore simbolico.

La riflessione sulle disparità contenute nelle norme che regolano la società in cui viviamo e che sono presenti anche nel linguaggio è iniziata per me quando mio figlio e mia figlia erano già venuti al mondo e avevano già acquisito il cognome paterno.

Per questo è stata per me una felice sorpresa quando mia figlia, di sua iniziativa, due anni fa ha intrapreso la procedura per affiancare il mio cognome a quello di suo padre.

Stava per lasciare l’Italia, avendo scelto di conseguire la specializzazione in medicina all’estero e nel preparare i documenti necessari per lavorare in Svizzera ha ritenuto importante che le fosse attribuito il cognome di entrambi i genitori.

È stata una gioia constatare che la figlia che tante volte nel corso dell’adolescenza si era fieramente contrapposta a me per affermare la sua identità, da adulta mi riconosceva e si riconosceva come appartenente anche a una genealogia femminile.

Nella lettera di motivazione richiesta dalla prefettura di Padova dice:

Attualmente il mio cognome mi identifica come figlia di mio padre tacendo il legame con chi mi ha messa al mondo. 
Credo che questo silenzio nasconda assieme a mia madre anche la parte di me che le devo. 
Sento che la mia identità come persona, ai miei occhi e a quelli degli altri sarebbe completa solo aggiungendo il suo cognome”.

Antonella Cunico

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