Proposta di lettura a cura di Maria Falcitelli
Articolo suggerito: https://www.ilriformista.it/carol-la-pornostar-uccisa-da-davide-fontana-bancario-e-fotografo-il-racconto-della-vergogna-290129/
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Nel leggere sui media dell’ultimo femminicidio italiano, fatico a trovare una informazione che evidenzi i fatti.
Fatico a trovare un articolo che non dia risalto al lavoro che Carol aveva scelto di fare (per necessità? per rivendicare la propria autonomia dovendo provvedere a sè stessa e al suo bimbo? Per piacere? non mi interessa), come a volere innescare la vergognosa insinuazione che giustifichi un atto così trucido.
Le modalità che l’assassino, Davide Fontana, ha usato pianificando, consapevolmente, il femminicidio, tentando di nascondere l’oggetto del suo desiderio, il suo gioco, la freddezza che ha dimostrato nel volere rimarcare il suo dominio sul corpo di Carol tentando di non darle neanche la dignità del riconoscimento, anzichè fare riflettere scatena quel voyerismo che tanto piace come se non fosse abbastanza reale la notizia della morte di una giovane donna in quanto donna per mano di un maschio.
Se il titolo degli articoli è tossico, non si può certo pensare che l’intero articolo non lo sia e se si trovano tanti e tanti articoli così non si può pensare che la narrazione tossica sia ancora la narrazione che i media hanno deciso di fare.
Ecco perchè vorrei condividere questo articolo, uno dei pochissimi che ho trovato, nel tentativo di offrire spunti di riflessione che vadano oltre.
Il fatto è che un’altra sorella, un’altra donna è stata uccisa in quanto tale e questo si chiama FEMMINICIDIO.
La vittima: CAROL MALTESI, l’assassino DAVIDE FONTANA.
Anche oggi vale ciò che ho urlato lo scorso 8 marzo in piazza: “Trasformiamo la paura in rabbia, la rabbia in forza, la forza in lotta!”
«Per combattere determinati pregiudizi noi donne dovremmo essere le prime a sostenerci.» Carol Maltesi
Lo penso anche io Carol, e tu non sarai dimenticata!
Maria Falcitelli