Il progetto per la realizzazione di una pista per droni nella base militare di Teulada trova la netta opposizione della Cgil:“Teulada ha bisogno di un progetto di sviluppo legato a turismo, pesca, ruralità, non certo di un incremento delle attività militari”: il segretario della Camera del Lavoro Cgil Nicola Marongiu prende così posizione sull’ipotesi di ampliamento della pista di elicotteri all’interno della base militare per trasformarla in una rampa per il decollo dei droni.
“Un progetto sbagliato – prosegue Nicola Marongiu – perché il territorio deve puntare sulle risorse locali e per farlo occorre ragionare sulla progressiva dismissione delle attività militari, non sul loro incremento”.
L’appello va alle istituzioni di ogni livello e ai parlamentari affinché “si impegnino a evitare la realizzazione della pista e a ogni incremento delle attività militari”.
La Cgil ricorda che il Comune di Teulada ha un territorio ampio (il maggiore per estensione della Provincia di Cagliari), che perde costantemente abitanti, vede ridursi il reddito medio (poco sopra i 7.660 euro per famiglia), soffre per l’emigrazione dei giovani: “Un territorio – spiega il segretario Nicola Marongiu – che deve legare il proprio futuro al turismo, alla ruralità, alle coste, alla pesca, all’allevamento di qualità, un’idea di rilancio in netto contrasto con la presenza della base militare e del poligono”.
“Dobbiamo scongiurare ogni possibilità che questo progetto si realizzi e avviare subito una discussione partecipata dal territorio e dalla popolazione per un futuro diverso”. Per queste ragioni la Cgil di Cagliari sostiene le iniziative di carattere locale e chiede alle diverse Istituzioni, dalla Provincia alla Regione sino ai parlamentari del territorio, di attivarsi per evitare la realizzazione di questa nuova infrastruttura che di certo non favorirebbe la progressiva dismissione delle attività militari.
Il parere negativo espresso dai componenti civili del Comitato Misto Paritetico è una prima buona notizia.
Il Poligono interforze di Teulada è il secondo poligono d’Italia per estensione (7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 75.000 ettari delle “zone di restrizione dello spazio aereo e le zone interdette alla navigazione”).
Una parte del poligono e dell’area a mare è permanentemente interdetta anche agli stessi militari per motivi di sicurezza, essendo non più sminabili.
Fra le attività più importanti la simulazione d’interventi operativi e la sperimentazione di nuovi armamenti.
con il recente investimento di 70 miliardi, il poligono è assurto al rango di maggiore centro europeo d’addestramento ad alta tecnologia.