Proposte di lettura: 30 secondi sono troppi!

Anche questa settimana la proposta di lettura è curata da Eliana Pellegrini

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Risale a qualche settimana fa la sentenza di primo grado che assolve un uomo, un sindacalista, accusato di molestie nei confronti di una assistente di volo.
Il motivo dell’assoluzione è che l’uomo non poteva rendersi conto se ciò che stava facendo era apprezzato o meno dalla vittima in quanto lui si trovava alle sue spalle e quindi non poteva percepire quale fosse l’espressione facciale della donna.
Riprendiamo dal principio: un giorno, nel marzo 2018, la donna in questione si è recata presso la sala sindacale della CISL dell’Aeroporto di Malpensa per parlare con il rappresentante sindacale. Mentre stava sfogliando dei documenti, lui, alle sue spalle, iniziò prima a massaggiarle il collo con la scusa che lei era tesa ed il tutto poi sfociò in palpeggiamenti sempre più insistenti, fino alla reazione della donna che sbottò. Per arrivare a questa reazione, la donna impiegò circa 20-30 secondi.
La lavoratrice ha denunciato il sindacalista, il processo si è svolto, ma la sentenza non è a suo favore. Infatti la sentenza assolve l’uomo perchè, come detto sopra, da dietro non poteva rendersi conto se le sue “attenzioni” erano apprezzate oppure no anche perchè, nel frattempo, la donna aveva continuato a sfogliare le carte sul tavolo ed aveva espresso il suo disappunto “soltanto” 20-30 secondi dopo l’inizio delle molestie.
La sentenza dichiara che non c’è alcun dubbio che la violenza sessuale si sia verificata ma assolve l’imputato perchè “non fu posto nelle condizioni di apprezzare il dissenso della vittima”.
Ritengo che tale SENTENZA sia SCANDALOSA perchè, per l’ennesima volta, giudica e colpevolizza la vittima per non aver reagito adeguatamente e/o per tempo e quindi giustifica il colpevole.
Forse il fatto non rientra nella fattispecie di “abuso di potere” ma è certo che l’uomo abbia abusato del suo ruolo per approfittare della donna che in quel momento era vulnerabile, e questo è ancora più grave.
Ancora di più fa specie che il collegio giudicante fosse composto da tre donne, che evidentemente hanno bisogno di molta formazione sul tema della violenza sulle donne.
Le molestie e le violenze sono SEMPRE da condannare!
E speriamo che da ora in poi tanti malintenzionati non approfittino di questa sentenza e decidano scientemente di aggredire da dietro le proprie vittime, certi di venire assolti nel caso venissero denunciati.
Vedi l’articolo su: www.corriere.it
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