Gruppo Unipol: lettera delle RLS per problematiche relative al Covid

Oggetto: misure prevenzione e contenimento COVID19 sui posti di lavoro
 
Alla cortese attenzione dei Datori di Lavoro delle Società del Gruppo Unipol e loro Delegati
 
 
 
Gentili Signore e Signori,
con la presente vi sottoponiamo quanto segue:
 
alla luce delle recenti disposizioni governative, D.L 221/2021 del 24 dicembre u.s, che prorogano lo stato d’emergenza fino al 31 marzo 2022,
 
alla luce della conseguente Circolare Ministeriale del 5 gennaio 2022, a firma Onorevoli Brunetta e Orlando, avente come oggetto “Lavoro Agile”, che individua tale modalità di svolgimento dell’attività lavorativa come misura efficace “per arginare la diffusione del virus e contenere gli effetti economici negativi”, consigliandone inoltre il massimo utilizzo per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a distanza,
 
tenuto conto delle autorevoli opinioni del CTS nelle persone dei professori Locatelli e Brusaferro, del Prof. Ricciardi, consulente del Ministro della Salute, riguardanti anche la diffusione della variante virale Omicron, nelle quali viene auspicato “un ricorso più ampio allo smart working, considerato in questo momento lo strumento ordinario di lavoro”,
 
riteniamo che nello spirito del TU 81/2008, con particolare riferimento all’art 18, comma 1, lettera z, i Datori di Lavoro di tutte le Società del Gruppo non abbiano valutato, in tutti i suoi aspetti, il rischio di contagio da SARS-CoV2/COVID19 e attuato TUTTE le misure di prevenzione previste e raccomandate sia dalle disposizioni di Legge che dal mondo scientifico.
 
Segnaliamo inoltre come in più occasioni i RLS della varie Società del Gruppo hanno messo in evidenza i rischi di contagio anche sui posti di lavoro, senza trovare la completa disponibilità da parte dei Vertici Aziendali ad assumere coerenti e logiche soluzioni per ridurre al minimo tali rischi.
 
Troviamo altresì non corrispondente allo spirito degli Accordi Europei e del TU 81/2008 la modalità di rapportarsi alla Rappresentanza dei Lavoratori per la Sicurezza, reticente e a tratti svalutativa della funzione stessa, riducendola a mera figura notarile di decisioni già prese.
 
Valutiamo con estrema preoccupazione l’aumento esponenziale di casi di contagio su tutto il territorio nazionale e ancora di più il quotidiano emergere di casi positivi nelle Aziende del Gruppo mai opportunamente segnalate alla Scrivente Rappresentanza, nonostante gli accordi presi.
 
Ciò premesso, visto lo stato d’emergenza sanitaria ancora in atto e coerentemente con quanto previsto dalle normative vigenti in merito alle responsabilità del Datore di Lavoro in materia di Salute e Sicurezza, chiediamo ancora una volta che venga rivalutata la decisione di escludere il lavoro da remoto come misura di prevenzione efficace. Ricordiamo anche la riconosciuta responsabilità sociale e civile che il Gruppo Unipol esercita nel “Sistema Paese” come attore economico-finanziario.
 
Riteniamo che l’obbligo di espletare la mansione lavorativa in presenza per l’intera settimana non sia in alcun modo compatibile con la logica della piena tutela della salute dei dipendenti, né della prevenzione del contagio sia all’interno degli uffici che durante il tragitto casa/lavoro.
 
Chiediamo con urgenza un riscontro alla presente e relativo confronto nel merito di quanto sopra esposto.
 
 
Cordialmente
 
 
I Rappresentanti dei Lavoratori per la Salute e la Sicurezza delle Società e Aziende del Gruppo Unipol
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