Il recente aggiornamento del Protocollo di sicurezza Aziendale COVID19, attuato dalla banca al fine di contenere l’espansione della pandemia di queste settimane, lascia tutti alquanto basiti e scontenti.
Se per i colleghi degli uffici interni si è deciso di ripristinare il lavoro da casa, nulla cambia per i colleghi che operano nella rete.
Al contrario, alla luce della recrudescenza della pandemia, come OOSS richiediamo con forza:
• la dotazione di mascherine FFP2 a tutti i colleghi
• la reintroduzione della turnazione nelle filiali strutturate (la chiusura delle filiali per positività di colleghi è all’ordine del giorno)
• l’ingresso della clientela solo su appuntamento col rispetto del rapporto un cliente-un addetto
• la possibilità da parte dei colleghi di usufruire a pieno dello smart working come previsto e, ove
possibile, una sua estensione.
Non siamo inoltre più disposti a tollerare velate pressioni a farsi il tampone a proprie spese per tornare a lavorare prima dei giorni previsti di quarantena e sollecitiamo tutti a segnalare alla banca qualsiasi contatto con positivi per garantire la sanificazione dei locali e il rispetto delle normative: le priorità della filiera commerciale non devono in alcun modo prevaricare la priorità di tutela della salute dei lavoratori della quale tutti siamo responsabili.
Da tutto ciò si evince che è indispensabile una quanto più possibile parità di trattamento tra tutti i colleghi (accumunati però dalla minaccia di sanzioni in mancanza del rispetto delle regole aziendali), che tenga insieme la tutela della salute (in ufficio e a casa) e l’organizzazione del lavoro.
Verona, 31.12.21