In questi giorni riceviamo notizia circa il cambio di appalto relativo alla pulizia di filiali ed uffici di alcune Banche di Credito Cooperativo, in diverse zone del territorio nazionale, appartenenti al Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA.
Non conosciamo, al momento, le condizioni dei nuovi appalti che sembrerebbero però riferibili a condizioni impartite a livello nazionale dalla Capogruppo nell’ambito di una complessiva politica di riduzione dei costi. Quindi le informazioni che al momento abbiamo sono quelle che ci giungono direttamente dai colleghi delle diverse BCC (che vedono i loro ambienti di lavoro senza adeguata pulizia), e dalle segreterie Territoriali della FILCAMS CGIL, che sta seguendo la vicenda nell’ambito delle previsioni di legge e di contratto per la categoria delle imprese di pulizia multiservizi, che ci raccontano di una sostanziale riduzione delle condizioni di appalto. Ad oggi nessuna informazione ufficiale è stata fornita alle organizzazioni sindacali del credito cooperativo riguardo il cambio di appalto del servizio di pulizia nonostante l’articolo 5 del vigente CCNL di categoria imponga alle aziende (ed alla Capogruppo) la comunicazione della stipula di nuovi contratti di appalto alle organizzazioni sindacali, anche al fine di poter verificare la osservanza delle disposizioni contrattuali collettive, oltre che delle norme sulle assicurazioni sociali e di sicurezza del lavoro, pertinenti al settore di attività, da parte delle aziende appaltatrici.
Per quanto sopra non siamo ufficialmente a conoscenza delle condizioni del/dei nuovo/i appalto/i di pulizia, né sappiamo in quante Banche di Credito Cooperativo del Gruppo Bancario ICCREA questo si sia eventualmente concretizzato, abbiamo però contezza che tali nuove condizioni, OLTRE CHE DETERMINARE RIPERCUSSIONI SUL SERVIZIO DI PULIZIA, stanno producendo ricadute sulle lavoratrici e sui lavoratori che svolgono il servizio di pulizie presso le nostre aziende:
riduzione sostanziale dell’orario di lavoro settimanale delle lavoratrici e dei lavoratori con conseguente, ovvia, riduzione del tempo di pulizia degli ambienti di lavoro;
revisione delle condizioni contrattuali che non garantirebbero, nell’ambito della clausola sociale, la salvaguardia dei livelli retributivi delle lavoratrici e dei lavoratori “in modo adeguato e congruo”;
in breve, purtroppo, l’impossibilità di continuare a vivere con il proprio lavoro, infatti molte lavoratrici e molti lavoratori hanno dovuto rinunciare al lavoro stesso.
E’ incomprensibile come proprio aziende del Credito Cooperativo, se sono veritiere le informazioni riferiteci, si rendano artefici di una operazione a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore delle pulizie. Attività questa che sembrerebbe andare in netta contraddizione con l’obbligo morale e di impresa di costruire risposte concrete al cambiamento sia sociale che ambientale e che si sostanzia, come dichiarato in vari documenti, nella realizzazione di specifici interventi volti a tutelare tutti i portatori di interesse del Credito Cooperativo (dipendenti e collaboratori, soci e clienti, fornitori, comunità e territorio).
E’ per noi impossibile immaginare che la Capo Gruppo ICCREA e le BCC affiliate abbiano deciso di tagliare drasticamente i costi per la pulizia, proprio quando l’attuale fase della pandemia è caratterizzata da una diffusione rapidissima ed incontrollata del virus SARS-CoV 2.
Se è vero, come noi riteniamo, che le aziende della cooperazione di credito hanno a cuore la salute “delle loro collaboratrici e dei loro collaboratori”, allora sicuramente dovrebbero adottare tutte le precauzioni possibili per contenere i rischi, a partire da un miglioramento delle condizioni igieniche con sanificazioni frequenti ed approfondite degli ambienti di lavoro.
Ci auguriamo quindi di aver mal compreso quanto sembrerebbe stia accadendo, ed essere smentiti immediatamente.
FISA CGIL Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo