MPS RSA Milano – Lombardia: Riprende il confronto

 

1 - Fabi 2 - First Cisl 3 - Fisac Cgil 6 - Uilca

All’indomani della fallita trattativa con Unicredit, ci troviamo ad affrontare vecchie questioni, che non ci hanno mai abbandonato in questi mesi, e che ancora incombono quotidianamente nell’attività lavorativa di ognuno di noi, aggravate dalla indefinitezza della situazione in cui versa la banca.
Sappiamo che la sostituzione dei colleghi dimissionari è un problema all’ordine del giorno ed è indispensabile per trattenere i clienti in pericolo di abbandono. La carenza di organici è motivata dal fatto che non vi sono assunzioni da molto tempo, e anche quelle avvenute ormai due anni fa, in seguito all’attivazione del fondo esuberi, non sono bastate ad attutire le uscite dei lavoratori esodati dal nostro territorio che è risultato penalizzato rispetto ad altri. Inoltre l’annunciato prossimo piano industriale 2022–2026 si concentrerà verosimilmente su nuovi tagli dei costi a partire dalle 2700 uscite per Fondo esuberi stimate nel precedente piano stand alone, mai approvato dagli organismi europei. Appare così evidente come la banca non sia nelle condizioni di fare politiche espansive attrattive.
Le continue pressioni commerciali, in special modo su alcune DTR e all’interno delle DTR su alcuni coni, non si sono attenuate. Chiedere ai colleghi di produrre risultati commerciali utilizzando classifiche comparative improprie e fingendo che la situazione in cui si trova la banca sia normale, è veramente surreale. I buoni risultati dei primi nove mesi, come riferito dall’A.D., non sono certo frutto delle pressioni commerciali, ma dell’abnegazione dei colleghi che si prodigano giornalmente per portare avanti questa banca, nonostante le perduranti e sempre nuove condizioni avverse.
E’ surreale che vengano ancora spinti con forza i mutui a tutti i costi e – probabilmente – senza le dovute cautele. È di queste settimane la notizia che sono in corso molte verifiche da parte del comparto AUDIT, colleghi con cui è corretto collaborare nel reciproco rispetto ma senza che vi sia l’obbligo di sottoscrivere alcun verbale o promemoria preventivo, che potrebbe essere il prodromo per ricevere successivamente eventuali lettere di contestazione. Se è plausibile pensare che vi possano essere lacune nella normativa aziendale in materia di verifica di omogeneità tra i valori indicati in compromesso e prezzo effettivo di acquisto, va sanato il processo e definite le competenze. La superficialità con cui vengono impartite le direttive commerciali al solo fine di centrare gli obiettivi deve cedere il posto a una maggiore prudenza e a un approccio più professionale.
Il problema va arginato immediatamente. Come previsto dall’accordo sulle politiche commerciali inserito nel CCNL in vigore, come primo intervento attiveremo l’invio delle segnalazioni di difformità alla Commissione paritetica Politiche Commerciali aziendale e non precludiamo di usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per salvaguardare le lavoratrici e i lavoratori.
L’obbligo della certificazione verde (cosiddetto green pass) introdotto per legge anche per accedere ai luoghi di lavoro a far data dal 15 ottobre non avrebbe creato situazioni di particolare difficoltà, stemperando le preoccupazioni dei giorni immediatamente precedenti l’entrata in vigore.
Rimangono in essere tutte le misure protettive precedenti – distanziamento, mascherina, igiene – e l’attenzione deve rimanere massima anche alla luce della preoccupante crescita dei dati epidemiologici di questi giorni.
Da inizio mese è avviato senza particolari criticità il processo di rientro graduale anche nei grandi plessi – sul nostro territorio in via Rosellini e in Via Padova – un giorno alla settimana nella massima prudenza, con spazi e postazioni di lavoro adeguatamente distanziati e segnalati. Sul fronte delle pulizie e della verifica dei filtri per l’aria, le cose vanno meno bene: negli stabili sono necessari urgenti, solleciti e ulteriori interventi di pulizia e sanificazione.
Anche quest’anno, nonostante la nostra richiesta di effettuare in anticipo le prove di funzionamento, la conversione degli impianti di climatizzazione da freddo a caldo è stata caratterizzata dal solito caos, anche paradossalmente su impianti di nuova installazione.
Infine, a seguito della conciliazione che ha chiuso la procedura avviata presso il Tribunale di Siena contro la banca per comportamento antisindacale, le relazioni sindacali centrali e periferiche riprendono il loro corso, auspicabilmente in un clima più costruttivo, nell’interesse di tutti. È con questo spirito che ci accingiamo a chiedere un incontro alla direzione locale per ristabilire un confronto che trovi risposte alle domande e soluzioni sostenibili e condivise alle tante problematiche del nostro territorio.
Milano, 23 novembre 2021

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