La sofferenza della rete
In data 28/12/2021 abbiamo tutti ricevuto l’aggiornamento del Protocollo di sicurezza Aziendale COVID19, attuato dalla banca al fine di contenere l’espansione della pandemia.
Non era stato sufficiente nelle scorse settimane assistere a pressioni, nemmeno troppo velate, per indurre i colleghi di un “positivo” all’interno della propria filiale a farsi un tampone a proprie spese e tornare a lavorare prima dei quattordici giorni previsti in nome della produzione commerciale!
Non era neppure bastato venire a conoscenza che la filiale in cui si è verificato un caso di un collega che aveva un figlio positivo e chiari sintomi, non è stata chiusa subito, ma si è atteso una settimana per avere conferma dal tampone molecolare.
Si è arrivati al teatro pirandelliano dell’assurdo: dopo la disposizione del 23 Dicembre di chiudere la Sede di Genova per un caso di positività, il pomeriggio del 24, pertanto fuori dall’orario di lavoro mentre tutti stavamo preparando il cenone di Natale, è arrivata una comunicazione da parte del nuovo capo dell’Organizzazione soltanto ai colleghi della linea Premium (guarda caso una linea commerciale…) di rientrare di corsa in filiale il giorno 27, poiché essendo loro al primo piano non avrebbero corso rischi di contagio, mentre i restanti colleghi dello stesso piano non sono stati coinvolti nella mail.
D’altra parte è risaputo che coloro che lavorano nelle linee commerciali sono più resistenti, non solo alle pressioni indebite, ma anche al virus!
Tutto poi è finito con una penosa marcia indietro quando la scrivente Organizzazione ha denunciato la bravata alla Responsabile della sicurezza della banca, la quale ha derubricato l’episodio come un semplice difetto di comunicazione.
E veniamo all’aggiornamento del protocollo anti-Covid di cui si accennava all’inizio.
Se i colleghi degli uffici interni sono giustamente invitati a stare a casa oltre ad evitare missioni, nulla cambia per i colleghi che operano sulla rete, se non il riferimento alle ormai anacronistiche fasce di colore, ma con l’aggiunta della minaccia di sanzioni in mancanza del rispetto delle regole aziendali.
Al contrario questa Organizzazione, alla luce della recrudescenza della pandemia, come avvenuto anche in altri territori, richiede con forza:
1) La reintroduzione della turnazione nelle filiali strutturate (quanto vogliamo aspettare ancora?) e l’apertura a giorni alterni nelle filiali a modulo commerciale.
2) L’ingresso della clientela solo su appuntamento e il contingentamento, ovvero un cliente-un addetto.
3) La possibilità da parte dei colleghi di usufruire a pieno dello smart working come previsto e, ove possibile, una sua estensione.
4) La sospensione delle stipule dei mutui all’interno delle filiali.
5) La dotazione di mascherine FFP2 a tutti i colleghi.
Da tutto ciò si evince che è indispensabile una parità di trattamento tra tutti i colleghi ed è per questo che richiediamo un incontro urgente con la Direzione di Area per trattare nel dettaglio le tematiche esposte.