Egitto: il congresso di fondazione dell’Egyptian Democratic Labour Congress (EDLC)

Si è finalmente costituita, dopo un lungo e non facile percorso organizzativo, la seconda confederazione di sindacati indipendenti in Egitto.

Mercoledì 23 aprile, in un auditorium nel centro del Cairo, Kamal Abbas, noto difensore dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ha visto il coronarsi del sogno di una vita, aprendo il congresso costituente del Egyptian Democratic Labour Congress (EDLC), unione di federazioni e di sindacati nati dopo la caduta del regime di Mubarak.

Per anni, Kamal Abbas ha operato sotto il regime come ong, fornendo assistenza legale a lavoratrici e lavoratori, non tutelati dal sindacato di regime, realizzando corsi di formazione sui diritti del lavoro e sui fondamentali del sindacato, ricevendo denunce, minacce, subendo ripetuti arresti, senza mai rinunciare al lavoro di denuncia e di difesa dei lavoratori.

Dalla vittoria dei giovani e delle proteste che da Piazza Tahrir hanno coinvolto tutto il paese fino alla cacciata del “Faraone”, Kamal Abbas e Kamal Abu Eita, l’altro leader sindacale protagonista delle rivolte di piazza, hanno avviato un percorso di ricostruzione del movimento sindacale egiziano indipendente che però si è subito scontrato con diverse modalità d’azione e di leadership, tanto da generare due percorsi separati.

Mentre Abu Eita ha inteso formalizzare la nuova federazione dei sindacati indipendenti, Abbas ha contestato questo percorso, proponendo la necessità di un percorso più lungo, partecipativo e dal basso, per non ripetere gli errori del centralismo propri del passato.

Una divisione che ha nuociuto molto al processo di riorganizzazione ed alla capacità stessa dei sindacati indipendenti di essere attori di impatto nel contesto nazionale e nelle relazioni internazionali.

Abu Eita ha così portato a congresso la prima federazione dei sindacati indipendenti nel febbraio del 2012, dando vita alla Egyptian Indipendent Federation of Trade Unions (EFITU) , immediatamente riconosciuta dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC).

Kamal Abbas, coerente con il proprio impegno, ha promosso i sindacati indipendenti a livello d’impresa in ogni città del paese, per poi realizzare cinque congressi costitutivi di carattere regionale, da cui sono usciti i duecento delegati del congresso nazionale. Un percorso che è durato diciotto mesi, superando il boicottaggio ed i ricatti delle istituzioni egiziane che di fatto non permettono l’esercizio della libertà d’associazione, per non parlare dei privati che non riconoscono alcun diritto del lavoro, abituati a relazioni di stampo feudale.

Per questi motivi, la costituzione di questa seconda unione di sindacati indipendenti riveste un enorme valore simbolico e pratico, di speranza per il futuro del paese.

La CSI-ITUC, presente al Congresso, ha immediatamente annunciato il riconoscimento del EDLC come membro osservatore, quale passaggio obbligato per poter diventare membro effettivo.

Ma, senza alcun dubbio, il momento più emozionante del Congresso è stato quando Abu Eita, l’ex vecchio compagno di strada, ha preso la parola e di frase in frase ha superato la diplomazia e il ruolo di ospite, ritrovando una sintonia con la platea che ha dato vita ad un vero e proprio comizio con tanto di slogan ed applausi, per concludere con tutta la sala in piedi al grido “una sola mano, una sola mano” a significare che la lotta contro la violazione delle libertà sindacali e le rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici sarà unitaria, tutti uniti,appunto, una sola mano.

Due nuove confederazioni di sindacati indipendenti in un paese che ha oltre 27 milioni di lavoratori, con il nuovo regime dei Fratelli Mussulmani che ha deciso di rispolverare ed impossessarsi della vecchia confederazione, la Egyptian Trade Union Federation (ETUF), proprietà comprese. La strada delle libertà sindacali è tutta in salita. I nuovi sindacati hanno bisogno di molto sostegno nelle sedi internazionali, a partire da Ginevra, all’OIL, come pure da parte della CSI-ITUC, con la costruzione di una nuova rete di sindacati indipendenti nella regione, alla formazione a tutti i livelli, favorendo la partecipazione di donne e di giovani.

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