BNL: come lo dobbiamo dire? No, nient, non, nein!

3 - Fisac Cgil

I lavoratori della BNL hanno risposto prontamente! Il ciclo di assemblee avviato il 29.11 è partito con una partecipazione assolutamente edificante: oltre duemila accessi nelle assemblee di Roma, Milano, Napoli. E siamo certi che la tendenza sarà confermata nei prossimi giorni.

Sul futuro delle lavoratrici e dei lavoratori della Banca incombe un pericolo e la nostra comunità del lavoro ne è consapevole: un management dalle idee aride, fredde, insensibili alle necessità della persona umana e della sua dignità, sembra voler tirare dritto sordo al dolore di chi in passato non ha mancato di tendere la mano, di fare sacrifici per il bene collettivo.

Le donne e gli uomini di BNL sapranno reagire con fermezza e dignità: non si abbandonano i colleghi per strada e non possiamo accettare cessioni di ramo nel momento in cui la Banca ha i conti a posto, sani. A guidare certi intendimenti è per noi l’avidità, più che la visione di un’azienda sostenibilmente proiettata nel futuro.

Le lavoratrici e i lavoratori sono coesi per solidarietà, ma anche perché consapevoli che il disagio che ci pone dinanzi il vertice aziendale viene da lontano: le operazioni che ci prospettano sono state decise anni fa e, non si fatica a immaginare, probabilmente le stesse menti elaborano oggi i disastri che ci vorrebbero abbattere addosso negli anni futuri.

Consapevoli che in questa azienda ormai si lavora malissimo e che è cambiato il modo in cui l’azienda protegge il proprio personale: ritenendo ormai le colleghe e i colleghi sacrificabili sull’altare del profitto. In particolare nelle agenzie questo significa l’esposizione continua al malessere e al disappunto della clientela non sempre riconducibile ad una normale dialettica cliente/fornitore, ma a volte in episodi di violenza non solo verbale.

Soprattutto per questo motivo NO! È la risposta delle lavoratrici e dei lavoratori: un NO ancora più convinto dopo la recente intervista dell’Amministratore Delegato della banca alla stampa. Sempre la stessa stampa, peraltro.

Un Amministratore pronto e ricettivo con i media, tanto quanto si dimostra indifferente alla protesta della comunità che intende governare. Un’arroganza che si fa fatica a ricordare nella storia della Banca, supportata dalla proprietà francese, con il suo emissario in Italia a capo del personale, e da un manipolo di manager cupi e grigi.

La Banca ci ha inviato una lettera per avviare la procedura di cessione di ramo dell’IT, pre annunciando di voler andare avanti con le altre: abbiamo trovato stucchevole e ipocrita il “dispiacere” espresso dalla firmataria del documento circa il mancato raggiungimento di un accordo, come pure disonesto il tentativo di voler addossare alle Organizzazioni Sindacali la responsabilità del mancato accordo.

Il tutto ci conferma l’assoluta necessità di andare avanti, con la mobilitazione e la protesta, con lo sciopero che appare oggi più inevitabile che mai.

Segreterie di Coordinamento Nazionale Gruppo BNL

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

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