La Corte UE contro le discriminazioni per disabilità: un’occasione per chiarire la nozione di handicap e di soluzioni ragionevoli

Il giorno 11 aprile, la Corte di Giustizia UE (cause riunite C-335/11 e C-337/11, HK Danmark) ha reso una importante pronuncia in tema di discriminazioni per disabilità affrontando due questioni interpretative: la nozione di handicap e la definizione di “soluzioni ragionevoli” per l’inserimento lavorativo dei disabili.

La sentenza è importante perché offre un’interpretazione ampia della definizione comunitaria di “soluzione ragionevole”, affermando che questo concetto deve essere inteso come riferito all’eliminazione delle barriere di diversa natura che ostacolano la piena ed effettiva partecipazione delle persone disabili alla vita professionale su base di uguaglianza con gli altri lavoratori/lavoratrici. In tal senso anche la riduzione dell’orario di lavoro può – secondo i giudici europei – costituire uno dei provvedimenti appropriati, in funzione delle esigenze delle situazioni concrete, per consentire ai disabili di accedere ad un lavoro e di svolgerlo.

Inviamo, insieme alla sentenza, una prima nota di commento dell’Ufficio giuridico scrivente.

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