Presidio MPS, Il Governo lavori per il risanamento e rilancio della Banca

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Cosa chiedono le Lavoratrici e Lavoratori del MPS al MEF:

  • Totale salvaguardia dei livelli occupazionali, normativi e salariali
  • Mantenimento dell’ integrita’ societaria e organizzativa del gruppo
  • Conservazione dell’ attuale insediamento territoriale della banca
  • Garanzie sul risanamento, ricapitalizzazione e normalizzazione del gruppo mps
  • Prolungamento del termine di permanenza dello stato nel capitale della banca
  • Rilancio del gruppo
  • Apertura di un tavolo di confronto negoziale

 


3 - Fisac Cgil

NINO BASEOTTO, Segretario generale, e PAOLA MORGESE, Segretaria nazionale FISAC CGIL

a proposito del Presidio davanti al MEF delle Organizzazioni Sindacali aziendali del Monte Paschi

L’odierna iniziativa dei Coordinamenti FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN del Monte dei Paschi è un fatto importante e significativo, che trova totale appoggio e condivisione da parte di tutta la FISAC CGIL.

Il futuro della Banca più antica al mondo non può essere deciso nel silenzio di Bruxelles e di Roma; peggio ancora se questo silenzio dovesse sottendere l’assenza di un indirizzo credibile da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene il pacchetto di maggioranza del Monte Paschi.

Attraverso le opportune interlocuzioni con le competenti istituzioni comunitarie, il Governo, mantenendo la propria presenza nel capitale per il tempo necessario, scelga il risanamento e il rilancio della Banca.

Ci sono le condizioni per farlo, a partire dal patrimonio professionale da tutti riconosciuto alle lavoratrici e ai lavoratori.

Soluzioni di smembramento del Gruppo, così come ripetutamente adombrate dai mass media, produrrebbero il solo risultato di indebolire il sistema bancario italiano e determinerebbero problemi occupazionali di cui il Paese e lo stesso settore non hanno proprio bisogno.

Il confronto con il Sindacato, cui aderiscono la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, è necessario e non può limitarsi a riunioni essenzialmente informative in ambito aziendale.

Il Ministero non si sottragga, ma convochi finalmente le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze aziendali dei lavoratori, aprendo un dialogo positivo e concreto.

Il Sindacato è pronto a fare la propria parte nell’interesse di chi lavora e per difendere e rilanciare un patrimonio nazionale che gravi errori manageriali, ripetutisi negli anni, hanno messo in discussione.

Roma, 26 luglio 2021

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