La realizzazione di qualunque progetto passa attraverso diverse fasi: analisi, pianificazione, sviluppo e organizzazione e controllo: così crediamo sia stata valutata l’integrazione UBI INTESASANPAOLO, ma più cose non hanno funzionato.
Consapevolezza comune dei lavoratori, sia di quelli integrati che di quelli riceventi, è che sia stata l’integrazione più problematica e inefficace di tutte quelle precedentemente vissute dai rispettivi gruppi bancari, sotto l’aspetto umano, funzionale, operativo.
Non basta distribuire ruoli, occorre indicare come interpretarli ed eseguirli e ciò avrebbe necessariamente richiesto affiancamenti dedicati preventivi e contestuali, e non possiamo utilizzare la scusa del Covid: se fosse stata condizionante allora, l’integrazione andava spostata avanti temporalmente, così come è stato fatto per tanti altri progetti, in tanti altri ambiti.
E’ come se si fosse dato a tutti appuntamento indicando giorno e ora per iniziare un viaggio insieme, dimenticandosi che non tutti utilizzavano lo stesso mezzo di trasporto e che non tutti avevano la patente o il biglietto o che molti addirittura non sapevano neppure dove bisognava andare!
Facciamo alcuni esempi:
Colleghi assegnati a ruoli di gestore senza abilitazione agli investimenti: non lo sapevamo?
Portafogli corposi migrati, senza le risorse per gestirli. Domanda banale: ma prima dell’integrazione a chi erano assegnati?
Posizioni che post migrazione appaiono prive dei blocchi per Pignoramenti e Sequestri preesistenti: fatto questo gravissimo che espone Istituto e dipendenti a rischi molto seri: come mettere in sicurezza normativa chi ne deve curare la lavorazione?
Infinite posizioni appostate a partite varie senza documentazione giustificativa disponibile, da lavorare per controlli stringenti.
Migrazioni anagrafiche distribuite senza la prevista competenza territoriale: quale criterio incomprensibile è stato adottato?
Rapporti migrati al nuovo contesto procedurale senza prevedere e fornire per tempo la dotazione di supporti (per esempio carte Bancomat) per consentire ai clienti l’utilizzo dei propri fondi in autonomia; si sarebbe evitato l’Intasamento delle casse (stante anche la mancata formazione degli operatori) che si registra a tutt’oggi.
Basterebbe girare per le filiali migrate, osservare i volti stravolti dei colleghi, le file interminabili di clientela esasperata per capire che più di una cosa non ha funzionato. E che immagine avremmo dato se la foto dei clienti appostati con la sdraio davanti a una filiale fosse finita sui giornali?
Non immaginiamo le conseguenze che arriveranno dall’imminente avvio delle ferie.
Ah dimenticavamo: ogni progetto prevede anche un’ulteriore fase, oltre a quelle prima citate: quella della correzione degli errori e dell’adeguamento all’effettiva realtà: noi la stiamo aspettando con ansia!
Se non arriverà, ce ne ricorderemo e lo ricorderemo nel momento di eventuali contestazioni disciplinari, nella fase della valutazione delle risorse e in ogni altro ambito che fosse necessario.
Reggio Calabria, 10.6.2021