COMUNICATO STAMPA
Più di 20 comuni senza sportelli. Una giornata di discussione organizzata dalla FISAC CGIL Toscana
Una campagna che la FISAC Toscana sta conducendo da anni, quella per il contrasto all’abbandono delle aree interne del territorio toscano, specie montane, da parte delle banche.
Non c’è piano industriale o riorganizzazione mirante alla razionalizzazione delle attività, nelle quali i grandi gruppi ( anche quelli con redditività altissima) non propongano chiusure di filiali e sportelli di piccole dimensioni ubicate nelle zone più fragili del territorio.
Tema nazionale, ma che sta assumendo anche in Toscana assoluto rilievo con oltre 20 comuni senza filiali bancarie e talvolta senza un bancomat.
Servizi spesso non sostituibili da altri soggetti a causa dalla riduzione dello stesso servizio da parte di poste italiane e accentuato dalla composizione demografica di questi territori che non favorisce l’accesso al digitale e all’home banking quando anche il segnale wifi, non parliamo di fibra, servisse i comuni e le frazioni, talvolta prive persino di segnale di telefonia mobile. E attività non sostituibili nemmeno dalla cosiddetta “banca dei tabaccai” con alcuni parziali servizi come pagamento di multe, bollettini, f24 o prelievi, possibili in alcune tabaccherie.
La riduzioni in 5 anni del 21,6% del numero di sportelli nella nostra regione, una riduzione lineare che ha impatti diversi ovviamente tra aree metropolitane e aree periferiche, oltre a causare disagio per la mobilità dei lavoratori coinvolti, priva di servizi costituzionalmente garantiti migliaia di cittadini per lo più anziani.
Considerato che l’Italia presenta un rapporto abitanti/ sportello di 1 a 2.450 mentre la Francia ( paese con sistema solido che si distingue tra l’altro per lo shopping di banche italiane) ha un rapporto di 1 a 1.950, noi vorremmo porre alla discussione pubblica che il tema di arginare, pena il rischio di nuove segregazioni sociali, la politica dettata dai freddi algoritmi dei gruppi bancari, è tema generale.
E’ necessario in ogni caso sviluppare una massiccia campagna di educazione finanziaria su cui come FISAC CGIL siamo impegnati da tempo e su cui anche Banca d’Italia insiste, ma servono anche scelte di governo chiare.
Il PNRR che stanzia potenzialmente cifre imponenti per la infrastrutturazione delle aree più disagiate, può rappresentare, insieme al lavoro già avviato anche dal precedente Governo, un’opportunità importante.
Si parla molto di incentivare flussi abitativi verso aree progressivamente abbandonate anche in relazione ai cambiamenti imposti dalla pandemia a partire dal lavoro remoto.
Ma senza “segnale”anche lo smart working è un miraggio.
Ne discuteremo con molti autorevoli ospiti tra cui la professoressa Franca Alacevich e il dott. Francesco Monaco, già coordinatore delle aree tecniche del Ministero per la coesione territoriale col Ministro Provenzano.
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Firenze, 12 maggio 2021
FISAC CGIL TOSCANA