Rsa Napoli e provincia: Scarta frùscio e piglia primera!

3 - Fisac Cgil 6 - Uilca

Nel detto “Scarta frùscio e piglia primera“, la saggezza napoletana sottolinea in maniera evocativa come il cambiamento da una cosa ad un’altra, da una persona ad un’altra, talvolta non sortisca effetti migliorativi.
E’ probabilmente insito nel karma della nostra DTR che il “Capo” di turno debba avere un atteggiamento poco
rispettoso del capitale umano e del lavoro e dell’impegno da tutti profuso.
Se in passato abbiamo lamentato i modi bruschi, la scarsa empatia e l’accanimento ad personam di chi presiedeva commercialmente la nostra Area, oggi dobbiamo prendere atto che il cambiamento al vertice non ha prodotto modifiche nel clima che si respira, anzi.
E’ comprensibile che il Monte, non essendo una Onlus, necessiti di profitti per sopravvivere e prosperare. Il modo in cui tali profitti debbano e possano essere perseguiti, però, lascia ampi margini di discrezionalità.
La letteratura economica che si occupa dell’organizzazione e della gestione delle risorse umane prospera di volumi e teorie. Su un solo punto convergono tutti: il Capitale Umano, per rendere, va valorizzato e coltivato.
Il dipendente sereno che lavora in maniera più efficace ed efficiente non è figura utopica da fiaba Disney. E’ il risultato di anni di studi, di modelli, di best practice analizzate da cui è emerso che un clima lavorativo disteso, unitamente alla giusta valorizzazione, motivazione e remunerazione delle risorse umane, inneschi un circuito virtuoso di efficienza e produttività.
Ma evidentemente chi viene mandato a presiedere la nostra DTR non ha fatto propri tali concetti e persegue i suoi obiettivi con opinabili modelli di gestione delle risorse, basati su pressioni commerciali che dire spinte è poco, su frequenti riunioni one to one coi titolari di filiali, con liste di nominativi, di importi, di report che i gestori devono compilare e consegnare…
La programmazione commerciale è parte del nostro lavoro, e il presidio di tale programmazione è un ruolo fondamentale per il benessere della banca.
Ma che risultati si conta di ottenere con le umiliazioni continue, le richieste persistenti, le minacce più o meno velate e i toni da “Intoccabile”?
Già parlare di serenità in questo momento storico è azzardato, visto che allo stress da lavoro correlato si sono aggiunti l’incertezza del futuro del Monte stesso e l’evento pandemico, difficili da gestire anche emotivamente.
Se in tale contesto si inserisce una figura che anziché supportare la rete la mortifica, appare evidente che, ancora una volta, non si ha alcuna intenzione di raggiungere obiettivi frutto di programmazione su lungo periodo, ma solo di spremere il più possibile le risorse e fare “numeri”, da appuntarsi come stelline al petto.
Ma se la funzione commerciale sembra aver dimenticato il valore del Capitale umano, quella organizzativa non è da meno.
Emblematica, in tal senso, è la vicenda dell’agenzia 6, vittima di un tentativo di rapina con buco dal sottosuolo, fallito solo perché i malviventi hanno aperto il varco in un punto del pavimento rafforzato perché già oggetto di precedente sfondamento.
Ci sono voluti 2 giorni per appurare che ci fosse un tentativo di intrusione, nonostante un allarme che ha suonato per tutto un weekend, un primo intervento tecnico che ha liquidato il tutto con un sensore malfunzionante, un’ulteriore richiesta di ispezione e finalmente la scoperta. Frattanto, i colleghi continuavano il loro lavoro in agenzia. Lavoro che è continuato anche dopo che è stato appurato che dal sottosuolo era stato aperto un varco, con una seconda guardia giurata mandata solo a fine giornata lavorativa, ovviamente a tutela dei “beni” e non dei dipendenti. Operai mandati a ripianare un buco importante con cazzuola e “cardarella”, come la peggior riparazione fai da te, salvo poi dover richiedere per forza una betoniera, ritardando il completamento dei lavori.
C’è approssimazione, e pare sempre che il braccio destro non sappia cosa fa il sinistro.
Eppure basterebbe poco perché braccia, gambe, testa e anima dell’azienda si muovessero come un corpo unico.
Basterebbe ricordare che esiste un interesse comune da perseguire, che va oltre quello del singolo di turno a mantenere o raggiungere l’ambita poltrona.
Napoli, 5 Maggio 2021

Le Segreterie

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