Il nuovo segretario regionale della Cgil sarda viene dalla Fisac. E’ stato nominato il 17 Aprile scoros dal Direttivo Regionale riunito a Cagliari.
Michele Carrus è originario di Oliena, ha 47 anni e, negli ultimi quattro ha fatto parte delle segreteria regionale come responsabile del settore Industria. Iscritto dall’87 alla Fisac, il sindacato dei bancari di cui diventa subito delegato in Ogliastra, è stato segretario territoriale di categoria a Olbia e, in seguito, segretario generale della Camera del Lavoro della Gallura.
Dal 2009 ha lavorato nella segretaria regionale confederale al fianco di Enzo Costa.
“Il mio sarà un lavoro in continuità con quanto fatto in questi anni”, ha detto il neoeletto segretario al direttivo ricordando che “il sindacato ha reagito in tutti i modi all’inerzia del governo regionale, con proposte e mobilitazioni (quattro scioperi generali in quattro anni), e in questo ultimo scorcio di legislatura la Cgil, insieme a Cisl e Uil continuerà a far sentire la propria voce, per difendere le migliaia di lavoratori e pensionati, cassintegrati, giovani precari o senza lavoro, sui quali è stato scaricato il peso della crisi”.
Fra le priorità del segretario generale, un cambio netto di rotta sulla spesa dei Fondi strutturali, ed una nuova scommessa sui fattori indispensabili allo sviluppo: “Dobbiamo puntare su ricerca e innovazione, investire nel sistema scolastico e nella formazione, creare le condizioni perché i nostri giovani tornino a lavorare in Sardegna e fermare la fuga dei cervelli che rischia di impoverire ulteriormente l’Isola vanificando ogni possibilità di rilancio”.
Nel discorso di insediamento, il riferimento all’attualità politica, con una critica diretta alla Finanziaria in discussione in Consiglio regionale: “Nel testo della Giunta ci sono misure irrealizzabili, scritte più per orientare all’imminente voto per le Regionali che per dare risposte concrete alla sofferenza e al disagio dilaganti”. Solo per fare un esempio, fra le promesse irrealizzabili di questa Giunta, il mito della zona franca integrale.
Secondo Carrus occorre instaurare un dialogo autorevole con il governo nazionale sui temi delle entrate compartecipate e del patto di stabilità. “Non c’è più tempo per populismi e scelte demagogiche – ha detto – le recenti elezioni nazionali hanno registrato l’insofferenza e il malessere dei cittadini, occorre che la classe politica isolana faccia una riflessione seria sul proprio operato e inizi a proporre soluzioni che abbiano ricadute immediate”. gfb