Venerdì 9 aprile si è interrotta la prima fase della trattativa tra le delegazioni sindacali e le aziende CR Cento e Credem, in vista della futura integrazione.
Dopo la firma dell’accordo per l’applicazione del fondo esuberi ai futuri colleghi ex-CR Cento, persistono infatti distanze notevoli tra le parti in tema di armonizzazione contrattuale e di definizione delle ricadute organizzative (con particolare riferimento alla mobilità territoriale ed alla salvaguardia delle professionalità).
Le trattative riprenderanno dopo lo svolgimento delle assemblee societarie, chiamate a deliberare il progetto di fusione; a quel punto, la procedura prevista dal Contratto Nazionale prevede il coinvolgimento delle scriventi Organizzazioni Sindacali del Gruppo Credem, unitamente alle Rappresentanze Sindacali di CR Cento.
Fin dall’avvio di questa operazione, abbiamo dichiarato che ci aspettiamo un significativo mutamento nell’approccio adottato dal Credem, che in passato ha determinato forti penalizzazioni economiche per i lavoratori e le lavoratrici delle aziende acquisite, oltre a ricadute organizzative talvolta molto pesanti.
Ribadiamo quindi che questo nuovo ciclo di espansione per linee esterne deve essere contrassegnato da un atteggiamento completamente diverso.
Nel nostro Settore si va consolidando la tendenza alla piena tutela dei livelli retributivi e professionali in occasione di rilevanti cambiamenti societari; in questi giorni, ad esempio, è stato sottoscritto l’accordo sindacale per l’incorporazione di UBI in Intesa S. Paolo, grazie al quale i lavoratori coinvolti manterranno importanti trattamenti individuali e collettivi, compresa la tutela della mobilità territoriale.
Il Credem, a differenza del passato, intende caratterizzarsi per una particolare attenzione ai temi del benessere delle persone; le importanti certificazioni ottenute (Great Place to Work, Top Employer) e l’investimento significativo sul “wellbanking” richiedono un cambio di passo per evitare effetti indotti non banali in capo ai lavoratori acquisiti, quali il mancato coinvolgimento attivo e la percezione di essere vittime di un’ingiustizia causata dalla perdita di salario e di tutele normative e professionali.
Reggio Emilia, 16/04/2021
Segreterie Organi di Coordinamento Gruppo Credem
FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN