Banco Bpm: lettera aperta a Presidente e Amministratore Delegato

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Egr. Presidente
Egr. Amministratore Delegato

In merito alla Lettera agli stakeholder diffusa a mezzo stampa nella quale esprimete, tra le altre cose, “un ringraziamento particolare” ai colleghi, corre l’obbligo di porre ad entrambi alcune domande:

Siete realmente a conoscenza e consapevoli di quanto sta accadendo alle lavoratrici e ai lavoratori di questa Azienda?

Siete altrettanto consapevoli che la tanto decantata “struttura solida e flessibile” è solo un mito ma che la realtà è un’altra?

Dov’è la capacità organizzativa di questa Azienda, quando, per partito preso, vengono negate soluzioni pratiche per fronteggiare l’emergenza già sperimentate in precedenza con buoni risultati e tuttora ampiamente utilizzate da altri qualificati attori del settore?

In cosa consisterebbe la flessibilità di una struttura incapace di adeguarsi rapidamente ad una situazione che richiede prontezza di riflessi e soluzioni organizzative efficaci ed efficienti?

Non volendo mettere in dubbio la Vostra sincerità o peggio ancora la Vostra buona fede, si può solo supporre che tutte le domande debbano avere un’unica inequivocabile risposta: assolutamente no, non ne siamo al corrente.

Se così è, allora è d’obbligo rivolgerVi l’invito a guardare un po’ al di sotto del Vostro punto d’osservazione e forse scoprireste tante cose di cui non avete piena contezza.

Vedreste il disagio provocato da pressioni commerciali di proporzioni mai viste prima, con richieste prive di discernimento, talvolta persino in contrasto, se non con la letteralità della norma, sicuramente con i principi che hanno originato le regole per il contrasto al contagio da Covid-19.

Vedreste colleghi a cui viene sistematicamente negato di operare in smart working emergenziale, solo perché sono in Rete o in strutture assimilate, senza tener conto del fatto che la loro attività, nella particolarità del momento, potrebbe comunque essere efficacemente portata avanti utilizzando almeno in parte anche questa modalità.

Analogamente vedreste colleghi di strutture centrali a cui inspiegabilmente viene negato di utilizzare in misura maggiore lo smart working (sempre emergenziale sia chiaro), perché? Questo non è dato a sapersi.

Vedreste queste stesse persone fare letteralmente i salti mortali per organizzarsi e tentare di risolvere i problemi familiari amplificati in misura esponenziale senza capirne il perché dal momento che questo potrebbe essere loro evitato.

Vedreste l’amarezza e lo sconforto di tutte queste persone, le persone che sono questa Azienda e che si sentono trattate come limoni da spremere senza rispetto per la salute loro, delle loro famiglie e della clientela.

Vorremmo infine vi giungesse l’avvilente amarezza di chi rappresenta queste persone, che sono questa azienda, e che, sentendo il peso di questa responsabilità, in questa Azienda non ha più alcuna fiducia.

Milano, 01 aprile 2021

Coordinamenti Gruppo Banco BPM
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN

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