Banco BPM: il datore di lavoro è responsabile della salute dei dipendenti

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Purtroppo è da oltre un anno che il mondo intero si trova a vivere nel mezzo di una pandemia: nel corso del 2020 le aziende del nostro settore hanno messo, chi più chi meno, in campo varie iniziative per tutelare la salute dei propri dipendenti e per venire incontro alle esigenze dei genitori che si sono trovati in evidente difficoltà a causa della chiusura delle scuole e dei provvedimenti di quarantena scolastica.

Turnazioni, chiusure filiali, permessi genitoriali, smart working sia in rete che in sede sono tra le misure che anche il nostro gruppo bancario ha messo in atto nel 2020 e che altri gruppi bancari hanno continuato a mettere in campo anche nel nuovo anno.

E’ bene ribadire e ricordare a tutti che per mettere in atto le misure che il COMITATO DI CRISI ha indicato ai vertici della nostra azienda NON È NECESSARIO UN ACCORDO SINDACALE E NON PUÒ ESSERE UN RICATTO!!!

La salute e la tutela dei lavoratori non sono scambiabili, mai, con accordi che attraverso il Fondo di settore puntano a recuperare ‘ingenti risorse economiche’, pagate anche da noi tutti, senza poi ottenere agibilità fruibili in modo trasparente.

Quello che i Sindacati stanno da settimane chiedendo all’azienda è il RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI a fine anno in tema di permessi genitoriali, perché non si può trattare con chi non rispetta la parola data.

Ci siamo stancati di prese in giro, discorsi vuoti e sconclusionati fatti solo per prendere tempo, con un unico lampante obiettivo: mettere le mani sulle risorse della sezione ordinaria del Fondo di Solidarietà.

Arriva un solo inequivocabile messaggio: DATECI I SOLDI E LI USIAMO COME CI PARE!

EH NO cara azienda, non funziona così!

Se vuoi farlo a modo tuo non solo puoi, ma HAI IL DOVERE di mettere in campo misure immediate!

Ad oggi, invece, non sono state fornite ai colleghi nemmeno le mascherine FFP2 che chiediamo da quando è scoppiato lo scandalo U-Mask (e stendiamo un velo pietoso sul livello di qualità delle mascherine chirurgiche distribuite nei giorni scorsi).

E domanda retorica, userebbe certamente bene le risorse del Fondo di Solidarietà un’azienda che continua a fare pressioni sui colleghi e ad inventarsi campagne commerciali per portare i clienti in filiale, come se le zone rosse ed arancione non esistessero, ALZANDO IL LIVELLO DI RISCHIO COVID sia per i dipendenti che per i clienti ED IGNORANDO I NOSTRI APPELLI come se questa banca facesse parte di un universo parallelo, dove il Covid non esiste?? A voi la risposta.

Le nostre sono sempre state Organizzazioni Sindacali con un alto grado di responsabilità ma il limite della vergogna a cui si può assistere è stato abbondantemente oltrepassato e quindi gli incontri NON RIPRENDERANNO fino a quando questa azienda non si deciderà a rispettare le richieste dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

IL TEMPO DEL NEGOZIATO È FINITO!

Milano 22.03.2021

COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM FABI – FIRST CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

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