Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo
Tra dubbi ed incoerenze generali, restano: le priorità, la solidarietà e la coesione!
22 marzo 2021
A distanza di un anno dall’inizio della pandemia tutti ci troviamo ancora a combattere gli effetti della stessa e per la terza volta si registra, purtroppo, una importante ripresa del numero dei contagi da Covid-19 su tutto il territorio nazionale.
Nei giorni scorsi il Governo ha ritenuto necessario prorogare lo stato di emergenza sanitaria fino al 30 giugno 2021. Il Governo stesso e le autorità competenti, in continuità, hanno prorogato e aggiornato la normativa di riferimento sia per la parte riguardante l’aspetto sociale ed economico che quello sanitario.
Con riferimento al piano vaccinale le segreterie nazionali delle confederazioni sindacali si sono confrontate più volte, in questi giorni, con gli esponenti del Governo e hanno ribadito la convinzione che la vaccinazione della popolazione è decisiva per vincere l’epidemia ed è un diritto di tutti e un atto di responsabilità di ciascuno. Ed è inoltre indispensabile che questo avvenga nel rigoroso rispetto del piano vaccinale nazionale e delle raccomandazioni del Ministero della Salute, riguardo le priorità.
Va inoltre valutata la modalità di estensione della vaccinazione nei luoghi di lavoro, ricordando che nelle raccomandazioni del Ministero si evidenzia che tali vaccinazioni sono possibili sulla base delle disponibilità dei vaccini stessi, e con carattere complementare rispetto agli interventi di somministrazione gestiti dai servizi sanitari regionali.
In questo quadro complessivo, nella piena consapevolezza che la ripartenza sociale ed economica passa, innanzi tutto, dalla sconfitta dell’epidemia, è indispensabile valutare nel piano vaccinale ulteriori priorità per quelle lavoratrici e quei lavoratori che assicurano i diversi servizi essenziali. Per questo è importante attendere l’esito del confronto aperto a livello nazionale tra le forze economiche e sociali e i Ministri della Salute e del Lavoro per aggiornare il Protocollo nazionale delle misure per il contrasto della diffusione Covid-19 negli ambienti di lavoro. E in tale contesto andranno definite le modalità, le garanzie ed i criteri di somministrazione in sicurezza del vaccino nei luoghi di lavoro. Regolando così, in base alle disponibilità ed alle priorità stabilite, la più ampia copertura vaccinale, nei tempi più brevi possibili, senza ingenerare confusione e diseguaglianze tra i cittadini.
In tale contesto le organizzazioni sindacali di categoria insieme all’Associazione Bancaria Italiana hanno inviato, in data 9 marzo u.s., una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro della Salute, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Governatore della Banca d’Italia, al Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, per chiedere che nella realizzazione del piano per la somministrazione dei vaccini – ferma naturalmente la priorità per le persone più fragili e quelle impegnate in prima linea nella lotta contro la pandemia – sia tenuto in particolare considerazione il personale impegnato nell’erogazione dei servizi bancari, in quanto inclusi tra quelli pubblici essenziali ai sensi della legge n. 146 del 1990. Sempre nella stessa lettera, anche in considerazione di quanto si sta discutendo in merito al piano nazionale vaccinale, ABI e le Organizzazioni sindacali di settore hanno confermato: “la piena disponibilità e la massima collaborazione per favorire la migliore gestione della campagna vaccinale nei confronti delle lavoratrici/lavoratori del settore bancario.”
In data 16 marzo il Generale Figliuolo, Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, ha inviato una lettera di risposta della quale riportiamo di seguito il contenuto: “Egregi Presidente e Segretari Generali, mi riferisco alla missiva del 9 marzo u.s. con la quale mi è stata rappresentata la necessità di vaccinazione dei dipendenti delle imprese bancarie e finanziarie. Innanzitutto permettetemi di complimentarmi con Voi e sottolinearVi l’eccellente lavoro svolto dalle predette professionalità che, in un momento così delicato per la nostra Nazione, hanno continuato a fornire un servizio a favore delle famiglie, delle imprese e più in generale dell’economia. Al riguardo, mi preme evidenziarVi che, proprio al fine di garantire un rapido ed univoco approccio alle diverse problematiche che interessano la popolazione e, nel contempo, imprimere una reale accelerazione alla campagna vaccinale, MINSALUTE il 10 marzo u.s. ha emanato le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-COV-2/COVID-19“ . il documento in parola, considerando prioritari alcuni servizi e setting a rischio, individua un nuovo ordine di priorità delle 5 categorie di persone da vaccinare per il proseguimento della campagna vaccinale.”
Come CGIL, e quindi come FISAC e Coordinamento Nazionale del Credito Cooperativo, siamo impegnati quotidianamente, con le nostre rappresentanze sindacali aziendali, con le strutture territoriali di categoria e confederali a presidiare ogni luogo di lavoro e supportare le lavoratrici ed i lavoratori nelle diverse necessità e risolvere le criticità a partire dal rispetto delle regole di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro, ma non solo.
La tutela della salute di ciascuno è la tutela della salute di tutti per questo riteniamo indispensabile in questa fase richiamare, ancora una volta, tutti noi ad un comportamento consapevole, attento e responsabile. Tutto ciò a partire dal rispetto puntuale delle regole stabilite dalle autorità preposte e dai protocolli di categoria (vedi protocollo Federcasse OO SS del 7 maggio 2020).
Rispetto delle regole che dobbiamo esigere dalle aziende, a partire ad esempio: dall’immediato ripristino degli appuntamenti nelle zone definite ad alto rischio di contagio; con la fornitura di DPI idonei; con l’utilizzo del lavoro da remoto per diradare la presenza in azienda; ecc.
Rispetto delle regole che ognuno di noi, sia nel contesto lavorativo che nell’ambito della vita privata, è tenuto a sua volta ad osservare puntualmente.
Per quanto ci riguarda noi continueremo a svolgere il confronto continuo con Federcasse, oltre che nei lavori di Commissione Nazionale Covid 19 e nei comitati aziendali, per l’aggiornamento del Protocollo di categoria contenente le misure di prevenzione, contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19, affinché lo stesso risulti adeguato alle mutate esigenze.
Inoltre, nel pieno rispetto di quelle che saranno le disposizioni delle Autorità preposte ed anche a seguito di quanto le parti sociali sapranno convenire con il Governo in merito alla possibilità di collaborazione del mondo del lavoro per la rapida realizzazione del piano vaccinale in un quadro di regia unica nazionale, lo stesso Protocollo dovrà poter consentire anche alle aziende del Credito Cooperativo di dare in tal senso il proprio fattivo contributo, in maniera tangibile ed adeguata, a favore ed a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della categoria, delle loro famiglie, del territorio di riferimento.
FISAC CGIL Coordinamento Nazionale Credito Cooperativo