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dal sito www.collettiva.it
18 febbraio 2021
articolo di Simona Ciaramitaro
Al convegno Fisac Idee per una nuova finanza, il segretario generale della Cgil parla delle scelte di cambiamento da operare attraverso gli investimenti anche per superare la precarietà nel rispetto della dignità dei lavoratori. Serve un confronto tra sindacato e imprese che vada al di là della contrattazione e serva a progettare insieme il domani
Investimenti pubblici e privati, precarietà del lavoro, diseguaglianze, riforma fiscale, utilizzo dei fondi del Next generation Ue per creare nuovi posti di lavoro e cambiare gli attuali paradigmi. Sono i temi toccati dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini durante il suo intervento al convegno via web organizzato dalla Fisac, Idee per una nuova finanza, che si è chiuso oggi a Roma.
Ricordando il “ruolo del lavoro per progettare il futuro” in questo momento di crisi, ma anche di grande opportunità che deriva dai 300 miliardi di fonte europea, Landini ha citato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che nel suo discorso al Parlamento ha battuto il tasto sull’aumento della povertà e delle diseguaglianze: “All’origine c’è l’aumento della precarietà del lavoro e la sua svalorizzazione, anche a livello europeo, a causa dell’assenza di regole che puntino alla stabilità sociale”.
Secondo il segretario della Cgil non basta programmare la gestione della pandemia e l’utilizzo dei soldi europei, ma bisogna andare oltre e riflettere sul fatto che “la stessa pandemia forse trova origine e causa nel modello di sviluppo sino a oggi praticato”, un modello che non ha tenuto conto dei fattori ambientali.
La domanda è, allora, come si cambia quel mondo che ha determinato la pandemia e per dare una risposta, secondo Landini, è necessario focalizzare l’attenzione su “come si finalizzeranno gli investimenti, per quale modello anche di stato sociale e – vista la sede del dibattito – sul ruolo che dovrà avere il sistema bancario e assicurativo”. “Il tema è come verranno investiti i 300 miliardi sul fronte pubblico, ma anche come riattiviamo gli investimenti privati”.
Circa la questione fiscale, l’attenzione non va solamente alla progressività della tassazione, ma alla capacità contributiva, come detterebbe la Costituzione: “I dati di Bankitalia – spiega il leader della Cgil – certificano che la ricchezza è in mano a pochissimi, c’è stata un’ulteriore polarizzazione con un aumento della povertà che rende ancor più necessaria la riforma fiscale. Se si guarda all’Europa i problema è quello della tassazione delle multinazionali. E poi c’è l’evasione fiscale e per sapere come affrontarla è importante capire quale è il contributo delle banche”.
Non sono mancate parole circa la contrattazione e in particolare sula cancellazione dei contratti pirata, per la quale Landini chiede al governo norme stringenti che impediscano la competizione tra le imprese proprio u tali contratti e sulla riduzione dei diritti dei lavoratori.
Importante, oltre al merito, è il metodo: “E’ il momento del fare e del dare risposte efficaci alle persone attraverso il dialogo e il confronto e in questo il ruolo dei lavoratori è decisivo, anche per creare lavoro con diritti e che dia dignità”, ha affermato Landini lanciando poi una proposta affinché si trovino momenti di confronto tra imprese e sindacati che “servano per misurarsi sui cambiamenti che abbiamo di fronte”. “Io vivo in questa fase – ha concluso – l’esigenza della responsabilità in un momento di cambiamento anche della testa delle persone alla quale deve seguire anche un cambiamento della funzione sindacale. Oggi non possiamo solamente rivendicare salario e orario, ma dobbiamo misurarci con la progettazione del cambiamento, anche del modello sociale e con il contributo dei lavoratori. Ognuno deve fare il suo mestiere, ma serve uno scambio di esperienze e ragionamento per trovare le soluzioni”.