Banca d’Italia: un piano irricevibile

By: Nathan RupertCC BY-NC-ND 2.0

Il Comitato Direttivo della Fisac CGIL Banca d’Italia, riunito a Roma il 12 aprile 2013, dichiara l’assoluta irricevibilità del piano denominato “consolidamento e razionalizzazione” della rete territoriale trasmesso a tutti i colleghi dall’Amministrazione nella giornata di giovedì.

Sempre nel medesimo giorno, del piano si sarebbe dovuto discutere nell’ambito dell’incontro informativo appositamente convocato dall’Amministrazione con tutti i sindacati presenti nell’Istituto.

Il contenuto del documento e le improvvide e provocatorie affermazioni del Direttore Generale, di cui si deve assumere la responsabilità anche l’assente Governatore, hanno determinato l’impossibilità di qualsiasi forma di interazione fra Banca e Sindacati. Preso atto della deplorevole situazione, la Fisac CGIL Banca d’Italia ha dichiarato la sua indisponibilità a continuare l’incontro, scegliendo di abbandonare la sala; scelta condivisa da tutti i rappresentanti del personale presenti.

Una reazione così forte è riconducibile alla gravità di aver la Banca riproposto, sia pure in forma assai stringata, lo stesso identico piano di revisione dell’articolazione territoriale proposto da Mario Draghi nel 2006 e, successivamente, ritirato.

In estrema sintesi, il modello prevederebbe, a regime, solo ed esclusivamente una presenza nei capoluoghi di regione.

Un modello di Banca che si ispira ai soli mantra del contenimento dei costi e dell’efficientismo, dimenticando che si parla di un’Istituzione al servizio della collettività e ignorando pervicacemente la complessità e disomogeneità del territorio nazionale sul piano finanziario, economico, sociale e anche geografico.

TUTTO CIÒ SOTTOVALUTANDO COLPEVOLMENTE QUALI PESANTI CONSEGUENZE NE DERIVEREBBERO PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI E PER LE LORO FAMIGLIE, GIÀ INTERESSATE, IN NON POCHI CASI, DALLA PRECEDENTE RISTRUTTURAZIONE.

Il Comitato Direttivo della Fisac CGIL Banca d’Italia, condividendo il giudizio politico espresso dal Segretario Coordinatore in corso dell’incontro, ritiene l’attuale vertice della Banca d’Italia non legittimato a realizzare una ulteriore ristrutturazione della rete
periferica. DIFFIDA, PERTANTO, L’AMMINISTRAZIONE DAL PORRE IN ESSERE INTERVENTI DI REVISIONE DEGLI ATTUALI ASSETTI TERRITORIALI, richiamandola al contempo all’obbligo di attuare concretamente gli impegni assunti nel 2007 in materia di potenziamento dei compiti e delle funzioni della rete periferica, attraverso un reale confronto con le Organizzazioni sindacali.

Altrettanto deludente è stato l’intervento relativo al Meccanismo Unico di Vigilanza in merito al quale si è riscontrata una totale assenza di argomenti relativi alle ricadute organizzative del prospettato ridisegno istituzionale.

In questa prospettiva, la Fisac-CGIL si riserva di intraprendere con la Confederazione e con la Federazione tutte le iniziative necessarie per interloquire con le comunità locali, coinvolgendo tutti gli attori sociali, economici e politici pronti a sostenerne l’azione istituzionale. All’interno della Banca, sin dai prossimi giorni, saranno indette assemblee finalizzate a coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori, anche con l’intento di chiamare tutti alla mobilitazione e alla lotta.

L’auspicio è che il nuovo scenario sia connotato dal maggior grado possibile di unità sindacale.

Ordine del giorno Direttivo Fisac CGIL Banca d’Italia

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