SE IL LAVORATORE E’ CONTAGIATO IN ATTIVITA’ LAVORATIVA SI TRATTA DI “INFORTUNIO”
Nel caso in cui un lavoratore si ammali contraendo il Coronavirus in occasione di lavoro, è da considerarsi a tutti gli effetti come “INFORTUNIO “
E’ necessario che in questi casi, i rappresentanti dei lavoratori RSA, RLS si attivino per garantire la necessaria tutela del lavoratore, di concerto con le strutture del patronato sindacale (INCA-CGIL).
LAVORATORI INTERESSATI
Sono interessati dalla tutela Inail, con riconoscimento di infortunio sul lavoro, TUTTI i lavoratori dipendenti ed assimilati, parasubordinati contagiati nello svolgimento della loro attività lavorativa.
Per alcune categorie di lavoratori esposte ad elevato rischio di contagio, la procedura di riconoscimento per “infortunio sul lavoro” potrà essere più semplice, infatti non è necessario dimostrare il nesso tra l’infezione da COVID e l’occasione di lavoro:
- Lavoratori che operano con l’utenza in front office
- Lavoratori a contatto con l’utenza, in cassa e alle vendite
Per tutti gli altri lavoratori, esposti comunque a rischio di contagio ma non con elevata probabilità ed assicurati Inail ,spetta comunque la tutela di “infortunio sul lavoro”.
PROCEDURA DI INFORTUNIO SUL LAVORO, COSA FARE?
Il lavoratore che abbia sintomi riconducibili a COVID 19 contatterà il suo medico curante (o il medico competente aziendale) riportando la situazione clinica e l’alta probabilità di aver contratto il virus in occasione di lavoro.
- Il medico curante dovrà compilare un “Primo certificato di Infortunio sul lavoro” riportando la diagnosi “COVID 19” e la data dell’evento..
- Nella prassi comune sarà il medico di base a contattare direttamente l’ ASL Territoriale.
- Successivamente si attenderà l’esito del primo tampone continuando ad inoltrare ad Inail “certificati di infortunio continuativi”.
- Se l’esito del tampone sarà positivo si avrà la certezza del contagio da COVID 19; nel caso di tampone negativo l’evento di infortunio si trasformerà automaticamente in malattia comune con competenza INPS.
- Nei casi per i quali l’astensione da lavoro era stata da prima considerata malattia con certificato inviato all’INPS e che successivamente sia stata accertata la patologia da COVID 19 con probabile contagio sul lavoro, occorrerà richiedere la trasformazione del periodo da Malattia ad Infortunio.
QUARANTENA VOLONTARIA O FIDUCIARIA ED INFORTUNIO SUL LAVORO
Per “quarantena volontaria o fiduciaria” si intende un periodo di astensione dal lavoro necessaria a proteggere la collettività da un soggetto potenzialmente infetto.
Coloro che hanno avuto rapporti, entro certi limiti di tempo, con un soggetto risultato positivo a coronavirus (SARS-Cov-2) devono affrontare obbligatoriamente un periodo di quarantena fiduciaria che verrà trattata come Malattia INPS.
Il periodo di quarantena volontaria o fiduciaria potrà concludersi senza sintomi di infezione; se durante il periodo di quarantena si dovessero presentare sintomi riconducibili a COVID 19 ed eventuale tampone positivo, si dovrà produrre un “primo certificato di infortunio” .
Il periodo successivo verrà quindi considerato un Infortunio sul lavoro ed i giorni antecedenti, già trattati come periodo INPS, verranno presentati ad Inail per poter trasformare tutta l’assenza in infortunio.
FISAC CGIL BPER