Ovvero come risparmiare sempre sulla pelle dei lavoratori
Apprendiamo con grande stupore, visto che nessuno ha pensato di informare le OOSS, che nell’Area Sud e Sicilia dal 10 febbraio partirà un progetto pilota per l’ottimizzazione dei costi legati al trasporto valori.
Alcune filiali pilota vedranno i massimali di cassa e di atm notevolmente aumentati al fine di ridurre in numero di viaggi necessari da parte del portavalori. Tale riduzione dovrebbe andare di pari passo con un potenziamento dei mezzi di custodia all’interno delle filiali. Potenziamento, al momento, solo enunciato, benché, praticamente, siamo a 2 giorni dall’avvio della fase pilota.
Per la serie “armiamoci e partite” anche questa volta l’ottimizzazione dei costi si fa sulla pelle dei lavoratori, a scapito della loro sicurezza. La banca negli ultimi anni ha investito cifre ingenti nelle dotazioni di Tarm e Roller Cash proprio per mettere in sicurezza la gestione dei contanti. Questi strumenti, tuttavia, hanno dei limiti fisici nel
contenimento delle banconote. Come si concilia tutto ciò con l’ampliamento, anche consistente, dei massimali di cassa? Chi progetta questi cambiamenti ha una vaga idea di come si lavori in cassa e delle dotazioni strumentali dei cassieri? Come è possibile ipotizzare che i nostri obsoleti atm possano contenere il doppio di quanto previsto fino ad ora, quando molte macchine cash in, già col semplice riciclo dei versamenti effettuati dalla clientela, si bloccano di continuo per la saturazione dei cassetti? Come è possibile pensare di portare, ad esempio, a 100 mila euro la giacenza di una cassa su cui è montato un roller cash che materialmente non riesce a contenere più di 25-30 mila euro? Dove dovrebbero custodire i nostri cassieri il surplus di contante? E quante volte al giorno andranno aperti, quadrati e caricati gli atm per rimpinzarli coi contanti che non si potranno più mandare via? E quanto impatteranno queste nuove modalità operative sul lavoro degli operatori di sportello e di tutta la filiale (ricordiamo che il bancomat va caricato da 2 operatori e a filiale chiusa)?
Interrogata sul perché esiste un progetto così importante e noi non ne sappiamo nulla, la direzione ci ha risposto che provvederà a convocarci e a presentarcelo.
Non ci interessa granché delle presentazioni formali, vogliamo, però, che ci vengano fornite risposte in merito ai quesiti di cui sopra, quesiti che nessuno che abbia partorito l’articolato progetto, zeppo di termini inglesi che fanno molto chic, si è lontanamente preoccupato di porsi prima di proclamare l’avvio della fase pilota.
Sappiamo bene che le fasi pilota servono a testare sul campo le illuminate idee dei progettisti, e, eventualmente, correggere il tiro, ma ciò non può avvenire sulla pelle dei colleghi e mettendo a rischio la loro sicurezza e la loro salute mentale.
Pretendiamo un confronto serio sull’argomento, che metta al centro della discussione la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici del Monte dei Paschi. Va bene la riduzione dei costi, ma che a pagarla non siano i dipendenti.
In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo i fenomeni criminosi non possono che aumentare, e noi non possiamo rendere il bottino più ghiotto ai malintenzionati.
Soprattutto non possiamo e non dobbiamo permettere che i colleghi che maneggiano contanti siano esposti ad un rischio enorme per il un progetto ideato male e implementato peggio.
Napoli, 8 febbraio 2021
La segreteria