Modena, 22/01/2021
ANCHE LE PIEMONTESI ENTRANO IN BPER… UBI: PRONTI, PARTENZA… VIA?
Dopo sette mesi di serrata trattativa, ieri sera intorno alla mezzanotte, a conclusione di una due giorni d’incontri su vari temi, abbiamo definito l’accordo che sancisce il passaggio contrattuale di CR Bra e CR Saluzzo, incorporate a luglio scorso, in Bper.
L’accordo prevede la sostanziale salvaguardia delle condizioni economiche in essere, mentre, per alcuni istituti, si è concordata l’armonizzazione che, in 2/3 anni, porterà i colleghi delle Banche Piemontesi in Bper a… tutto tondo. Si tratta di un accordo che, da un lato conserva “pezzi” importanti della storia contrattuale preesistente, dall’altro garantisce sin da subito alcune migliori condizioni, soprattutto per i colleghi più giovani.
Si sono svolti altresì degli incontri informativi con funzioni aziendali sullo stato dei lavori di preparazione dell’operazione “Gemini”.
Sono state presentate delle slides riepilogative che, nell’intenzione di fotografare la movimentazione prevista, purtroppo, indicano solo le generiche filiali e non le persone; quindi per le 12 settimane previste di affiancamento in presenza o da remoto possono essere impiegati anche più allineatori. Questo genererà una movimentazione sicuramente maggiore degli 844 in presenza e 229 da remoto indicati dall’Azienda, unico dato certo i 293 colleghi “di riserva” destinati a coprire da remoto eventuali indisponibilità dell’ultimo minuto. Già da ieri sono cominciate ad arrivare le lettere d’incarico “generiche”, in quanto l’Azienda, dopo il lavoro di “reclutamento” fatto dalle Direzioni Regionali, deve ancora completare il collegamento tra le “adesioni” e le destinazioni. Purtroppo, non prima di metà di febbraio ai colleghi verrà comunicata la destinazione, a quel punto dovranno provvedere alla prenotazione dell’albergo e all’organizzazione del viaggio. Le OO.SS. hanno stigmatizzato tale modalità organizzativa in quanto, con il perdurare della situazione pandemica, non sarà semplice per i colleghi organizzare il viaggio e men che meno trovare strutture ricettive in grado di accoglierli. I colleghi riceveranno un vademecum che li aiuterà ad ottemperare alle normative di sicurezza covid, ed è in fase di rifinitura la stipula di una polizza per coloro che dovessero malauguratamente ammalarsi durante la missione. Anche su questo, le OO.SS. hanno evidenziato il ritardo e la mancanza di informazioni certe che non consentono di valutare la sicurezza di coloro che partiranno. Tutto ciò alimenta ulteriormente la preoccupazione manifestata in più occasioni sul passaggio dei colleghi da zone gialle/arancioni a zone rosse. L’autocertificazione o la dichiarazione dell’azienda sull’esigenza lavorativa non bastano a tenere i colleghi al sicuro!
Abbiamo chiesto lumi sui famosi 3.000 euro dei quali ci è giunta voce nei giorni scorsi. L’Azienda ha confermato l’intenzione unilaterale di procedere: non sarà una cifra fissa pertanto valuterà caso per caso il disagio. Dal canto nostro è chiaro che l’Azienda può disporre una premialità e non possiamo che essere favorevoli quando si gratifica il sacrificio dei colleghi, ma ci lascia perplessi, ancora una volta, la mancanza di chiarezza e ci vede fortemente critici il baratto salute/soldi.
Le OO.SS. non hanno dimenticato di evidenziare con forza che, mentre tutti siamo concentrati su questa operazione che per citare qualcuno “s’ha da fare!” ci sono colleghi che resteranno a guardia del fortino, presidiando le nostre filiali e i nostri clienti in una situazione che già prima non era felice in termini di organici. Per sopperire all’uscita seppur temporanea dei colleghi in affiancamento sono in corso di selezione circa 625 interinali nella logica di 2 a 1. Sarà compito delle Direzioni Territoriali valutare le necessità per l’attribuzione degli interinali e sopperire alle carenze, anche utilizzando lo scambio di dipendenti tra filiali, che nella dichiarazione dell’azienda, sarà limitato al minimo necessario, visto il perdurare della situazione pandemica.
Altro spazio “tecnico” è stato dedicato alle lavorazioni che verranno esternalizzate, per un periodo limitato di tempo (almeno un anno?), senza impatto sulle nostre risorse. Le OO.SS. hanno dichiarato che con un piano industriale che prevede esuberi è quantomeno “originale” che si cedano lavorazioni per destinare i lavoratori a rafforzare altre funzioni che sono dichiarate in affanno, per non parlare della modalità con cui le cessioni sono state fatte e infine, i lavoratori che impareranno un altro lavoro al rientro della lavorazione (ammesso che avvenga) torneranno indietro? E chi pagherà eventuali disservizi, ancora i nostri colleghi?
In tutto questo marasma mentre la pandemia non si cura di noi, le lavorazioni vengono cedute e tutti guardiamo all’operazione “Gemini” e ci prepariamo ad accogliere i nuovi colleghi Ubi, la goccia che fa veramente traboccare il vaso sono i budget calati sulle filiali, quasi a significare che tutto si può fare con il sacrificio dei lavoratori, ma fino a quando i nostri colleghi riusciranno a reggere? La corda si può tirare fino a un certo punto ma oltre quel punto si rompe!
COORDINAMENTI DI GRUPPO BPER BANCA
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN