In data odierna si è svolto l’incontro con il Presidente dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Avv. Ernesto Maria Ruffini, richiesto dalle scriventi Organizzazioni sindacali per fare il punto sulla possibilità dell’Ente di riscossione nazionale di subentrare a Riscossione Sicilia S.p.A. nell’esercizio delle funzioni relative alla riscossione nel territorio della regione siciliana.
Il Presidente ha dichiarato di aver condiviso ed apprezzato questo progetto che determinerebbe l’unificazione della riscossione su tutto il territorio nazionale e la messa in sicurezza dei lavoratori siciliani, ed ha affermato che è ancora in corso lo scambio di informazioni tra Regione Sicilia, MEF ed Agenzia delle Entrate-Riscossione per valutare gli aspetti economici del passaggio dai quali dipenderanno i tempi di attuazione del progetto. Il percorso, come si evince anche dalla genericità della norma inserita nel DDL Bilancio 2021, è ancora in itinere e potrebbe svilupparsi durante l’iterparlamentare del suddetto disegno di legge. Affinché esso possa realizzarsi, sarà in ogni caso necessario anche un parallelo intervento legislativo della Regione Sicilia.
Abbiamo evidenziato che le norme che verranno emanate, dovranno necessariamente prevedere anche la tutela giuridica, economica e previdenziale dei lavoratori di Riscossione Sicilia.
L’incontro è stato l’occasione per sensibilizzare il Presidente sulla mancata attuazione della riforma del Fondo di previdenza di settore e chiedere un suo autorevole intervento nei confronti del Ministro delle Finanze.
Abbiamo illustrato al Presidente che sono ormai trascorsi più di due anni dal Decreto del Ministero del Lavoro n. 55 dell’8 maggio 2018 con il quale il Fondo di previdenza dei lavoratori esattoriali veniva trasformato con la finalità di erogare a tutti gli iscritti un assegno pensionistico aggiuntivo, ma tale previsione non è stata ad oggi realizzata perché manca la circolare attuativa dell’INPS.
Il motivo per il quale l’INPS non l’ha ancora emanata è di natura tecnica e fin dallo scorso anno l’Istituto aveva proposto, certificandone la sostenibilità economica, un intervento legislativo che aiutasse a risolvere il problema.
A circa un anno di distanza, sembrava trovata la soluzione con l’inserimento della norma nel testo del DDL Bilancio 2021, così come proposta dalla Ministra del Lavoro sen. Nunzia Catalfo ed inviata al Ministero delle Finanze, ma ancora una volta la previsione non è stata contemplata, senza alcuna spiegazione.
E’ forte la preoccupazione che ci sia la volontà politica di non consentire l’applicazione del Decreto di riforma del Fondo pregiudicando i diritti dei lavoratori del settore della riscossione, obbligati dalla legge a versare una contribuzione che da anni non produce alcuna prestazione.
Il Presidente ha compreso le nostre ragioni e si è dichiarato disponibile ad intervenire a livello istituzionale per sostenerle.
Al termine dell’incontro abbiamo chiesto se ci fossero indiscrezioni in merito alla sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso Dirpubblica e ci è stato risposto che non è stata ancora emessa, tanto meno c’è alcuna informazione al riguardo.
Ritornando alla mancata attuazione della Riforma del Fondo di previdenza dei lavoratori esattoriali, riteniamo INACCETTABILE la situazione di stallo che si è venuta a determinare e CONTINUA LA BATTAGLIA per chiedere la piena attuazione del Decreto n.55 dell’8 maggio 2018.
Appresa la notizia del mancato inserimento della norma nel testo del DDL approvato dal Consiglio dei ministri, abbiamo immediatamente redatto un comunicato stampa nel quale veniva denunciato il perdurare di questa grave inadempienza ed annunciato la mobilitazione della categoria. Successivamente abbiamo scritto al Presidente del Consiglio dei ministri chiedendo un suo tempestivo intervento ed ai Ministri delle Finanze e del Lavoro al fine di ottenere un incontro urgente.
Per sollecitare tali riscontri abbiamo organizzato un PRESIDIO dei dirigenti sindacali esattoriali che si terrà Il giorno 4 dicembre sotto la sede romana del Ministero delle Finanze in via XX Settembre. Pur con tutte le limitazioni imposte dalla normativa anti Covid faremo sentire forte la nostra voce per chiedere GIUSTIZIA per la nostra Categoria.
Nel frattempo abbiamo unitariamente condiviso il testo di un emendamento che stiamo riprovando a far inserire nella Legge di Bilancio 2021 durante il passaggio in Parlamento.
Continuiamo a ricercare il dialogo con le Istituzioni per sensibilizzarle rispetto alla soluzione di questa annosa problematica, dimostrando con tutta la documentazione che abbiamo raccolto, che la riforma non ha alcun costo per la finanza pubblica, come lo stesso Governo e l’Inps hanno in più occasioni certificato.
Non escludiamo, laddove fosse necessario, ulteriori iniziative di mobilitazione ed azioni legali e giudiziarie, che valuteremo man mano che avremo contezza dell’evolversi degli eventi.
Roma, 27 novembre 2020
Le Segreterie nazionali