Anche quest’anno la Cgil celebra il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e lo fa con lo slogan
‘La Democrazia passa per la Libertà delle Donne’.
Tante le iniziative in tutta Italia (SCARICA ) e per Milano una particolare…
Cgil, Cisl e Uil di Milano hanno promosso una iniziativa in una periferia milanese: è stata posizionata una panchina dipinta di rosso nei giardinetti pubblici di via dell’Arcadia in zona Gratosoglio, nel Municipio 5.
Con questa iniziativa il sindacato confederale unitario conferma il suo impegno in favore delle donne e per l’eliminazione del fenomeno della violenza.
La panchina, su cui sono stati riportati il numero verde 1522 del telefono antiviolenza e stalking (attivo 24 ore 24) e la scritta “Non sei sola”, rimarrà ora alla cittadinanza, quale simbolo dell’impegno di tutti, uomini e donne, per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Ultimo ma non ultimo vi alleghiamo il punto di vista di un uomo, Nino Baseotto Segretario Generale della Fisac CGIL:
Care compagne e cari compagni, oggi è la Giornata mondiale per la lotta contro la violenza sulle donne.
Per la FISAC, per la CGIL non una ricorrenza, bensì un impegno fondamentale, quotidiano, di libertà e emancipazione.
La violenza sulle donne è una piaga atavica e, al tempo stesso, un flagello attuale che un Sindacato come la CGIL, generale, confederale, fondato sul valore dei diritti, sulla solidarietà e sul primato della dignità delle persone, deve impegnarsi a debellare, ad estirpare dalla cultura dominante, intrisa di falsi stereotipi, di valori sbagliati e regressivi.
La cultura che considera “normale” la superiorità del maschio, la cultura dell’amore come possesso, la cultura che nega alla donna il diritto alla differenza, la libertà di scegliere, di pensare, di determinare.
La violenza sulle donne è violenza di genere.
Perché dietro ogni violenza contro una donna c’è un maschio, un marito, un amico, un amante, un figlio, un fidanzato, un collega di lavoro, un semplice passante.
A volte, la violenza è brutale, cruda, sanguinaria, altre volte sottile, subdola, silenziosa, ma ugualmente devastante e spietata.
Dobbiamo dire basta, oggi come domani, come sempre.
Sono i maschi che debbono, una volta per tutte, prendere parola, praticare fatti che rompano il proprio dominio, che costruiscano parità e rispetto.
Tutto questo le donne lo fanno già, da tempo, collettivamente, nelle tante forme plurali che di volta in volta scelgono, che il movimento delle donne ha saputo inventare, portare nelle piazze e per le strade, argomentando, urlando, scrivendo, lottando, proponendo.
Il Sindacato deve fare la sua parte: nei luoghi di lavoro, nella contrattazione, nella costruzione di sempre nuove e più avanzate tutele individuali e collettive, in una pratica politica e organizzativa maggiormente improntata al rispetto, alle pari opportunità, al valore delle differenze.
In questo 25 novembre, così duramente segnato dal dramma che pare senza fine della pandemia da Covid, facciamo appello alle iscritte e agli iscritti alla FISAC CGIL affinché siano sempre, a casa come in ufficio, nella vita di ogni giorno, in prima fila nella lotta senza quartiere contro la violenza sulle donne.
Un’altra cultura è possibile. Cominciamo da noi, dal nostro impegno e dalla nostra militanza a praticarla e ad affermarla ovunque.Siamo FISAC, siamo CGIL, siamo contro ogni violenza sulle donne.
Un caro saluto
La Segreteria di Coordinamento del Gruppo DB