NUOVE DISPOSIZIONI COVID: COSI’ NON BASTA
Si è svolta il 29 ottobre una riunione con l’Azienda convocata a proseguimento del confronto iniziato una settimana prima a seguito della sollecitazione unitaria da parte delle Organizzazioni Sindacali ad attivare ulteriori misure a tutela dei Colleghi in ragione del serio aggravamento delle condizioni epidemiologiche nazionali.
Nonostante qualche intervento contenuto nella recente comunicazione aziendale possa essere considerato condivisibile (ripristino accesso clientela su appuntamento, restrizioni nelle visite alla clientela, inibizione alle riunioni in presenza) complessivamente le misure adottate dalla Banca sono di gran lunga inferiori a quelle da noi richieste ed a quanto fosse lecito attendersi visto il progressivo deterioramento dello scenario presente e le difficili prospettive future.
L’Azienda, per le Unità di Direzione Generale al momento non ha adottato alcun provvedimento ed ha quindi rimandato a successive e probabili decisioni del Comitato di Crisi aziendale che gestisce l’emergenza sanitaria rispetto alle quali ci riserviamo evidentemente di pronunciarci.
In particolare sul tema della mobilità in Rete, abbiamo invece espresso il nostro assoluto dissenso sulla mancanza non solo di prescrizioni restrittive, ma anche di indicazioni espressamente prudenziali circa il ricorso agli spostamenti territoriali.
La situazione degli Sportelli è notoriamente critica anche a prescindere dall’attuale contingenza e le frequenti richieste di missione lo stanno a dimostrare in modo inequivocabile.
Riteniamo non procrastinabile l’avvio di una politica di assunzioni che faccia fronte in modo organico alle attuali ed alle future esigenze organizzative.
In questa particolare situazione abbiamo quindi richiesto alla Banca una fortissima ed immediata stretta sulla mobilità ed un “congelamento” delle squadre di Colleghi, così come già sperimentato con successo in passato, nell’ottica della massima tutela della salute e del contenimento degli elementi di rischio individuali e collettivi legati all’utilizzo di mezzi pubblici ed agli spostamenti in via più generale.
A riguardo, nei mesi scorsi abbiamo apprezzato alcune determinazioni aziendali che sono andate oltre le prescrizioni normative, mentre oggi ravvisiamo un comportamento di chiusura, probabilmente dettato da logiche di carattere commerciale, che non può trovare giustificazione nella sola affermazione del “costante monitoraggio della situazione”. La salute dei Colleghi viene prima di tutto e va garantita anche attraverso azioni preventive non necessariamente rese obbligatorie dalla normativa vigente che comunque già ora contempla la raccomandazione al contenimento degli spostamenti individuali.
Rimane irrisolto anche il problema della possibilità di “smart working” per i Lavoratori della Rete che in questa fase va esteso in modo organizzato per evitare “improvvisazioni”, per dare regole certe e per coprire anche le condizioni legate alle chiusure degli Sportelli, alle quarantene od a particolari situazioni famigliari (come la chiusure delle Scuole) che scaturiscono dalle differenti vicende personali o territoriali legate all’emergenza.
In questo contesto straordinario riteniamo del tutto non condivisibile la scelta della Banca di valutare caso per caso alcune fattispecie, concedendo talora permessi o smart working e talora chiedendo invece la fruizione di ferie secondo criteri unilaterali che contribuiscono ad alimentare inutilmente incomprensioni e recriminazioni.
In questa situazione straordinaria abbiamo chiesto scelte coraggiose e lungimiranti delle quali vediamo ben poca traccia nelle nuove disposizioni aziendali.
Riteniamo che la Banca debba prendere immediatamente decisioni adeguate valutando a nostra volta l’evolversi della situazione e le ulteriori iniziative che potranno rendersi necessarie.
Milano, 2 novembre 2020
Le Segreterie di Coordinamento in Deutsche Bank
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN