Banco BPM: la salute al primo posto

Le iniziative del sindacato aziendale e della Fisac, sul fronte emergenza Covid19, si sono intensificate in rapporto alle deludenti risposte aziendali in sede di trattativa nazionale e si sviluppano su tutti i fronti di possibile pressione, per richiamare il Gruppo ad una maggiore e concreta disponibilità e coerenza. In questo quadro la preziosa attività svolta dai RLS della Fisac, tenuta costante da quando è iniziata la pandemia, promuovendo proposte per migliorare la prevenzione, segnalazioni per una corretta applicazione delle norme ed anche denunce agli Enti preposti quando necessario (Prefetti, Ispettorato del Lavoro, ASL/ATS, etc.), continua in questo momento di rinnovata criticità.
Per questo vogliamo informarvi della nota predisposta in occasione della prossima consultazione da parte del Gruppo dei RLS, dove questi pongono – nell’ambito delle prerogative del ruolo – una serie di chiarimenti, precisazioni e proposte, alla luce di quanto recepito dai colleghi e per cercare di fare qualche passo in avanti nella prevenzione del rischio Covid19 per quanto riguarda l’esposizione sul lavoro, ma anche con una attenzione al contesto generale. Per chi voglia approfondire con la lettura della nota (allegata), viene riproposto il tema di una maggiore dotazione dei plexiglass, di non negare la sostituzione delle U Mask deteriorate dall’uso, di implementare e verificare le modalità di pulizia con addetti sempre in affanno, di migliorare la manutenzione degli impianti di condizionamento, di limitare la mobilità legata alle trasferte, di chiarire tutto il processo legato positivi – contatti stretti – sanificazioni e comunicazioni solo verbali, una maggiore flessibilità – in rete e nelle sedi – per flessibilità oraria e concessione SW, ed infine la richiesta di effettuare screening su base volontaria periodici del personale per individuare eventuali positivi asintomatici che, a quanto pare, sono tra gli elementi di maggior contagio.

Non basta fare il “minino legale” ed a volte nemmeno questo. La sicurezza delle persone, se veramente sono considerate come il motore ed il fattore decisivo della capacità produttiva del Gruppo Banco Bpm, deve essere messo al primo posto, FACENDO DI PIÙ. Facendo tutto il possibile per salvaguardare non solo la salute fisica aggredita dal virus, quella psicologica aggredita da uno stress lavoro collegato che ormai ha superato ogni picco, ma anche supportando gli equilibri familiari e sociali, messi in discussione dal tentativo di conciliare limitazioni di ogni tipo, lavoro e famiglia.

Non accogliere queste esigenze, ignorare le difficoltà di donne e uomini del Banco BPM, che tengono al loro lavoro e quindi a “produrre” per la sua salvaguardia – ma che devono anche vivere ed affrontare le quotidiane difficoltà poste dalla pandemia e tutelare sé stessi ed i propri cari – può portare ad una frattura con l’identità del Gruppo ed a giuste proteste.

Milano, 1 novembre 2020

Fisac-CGIL Gruppo Banco BPM

ALLEGATO: Quesiti Consultazione Covid-19 / 2 novembre 2020

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