Negli ultimi mesi, ad ogni nuova notizia sulla nostra Banca, abbiamo pensato “magari questa volta si è toccato il fondo?”, domanda che continuiamo tuttavia a porci senza soluzione di continuità.
Se l’uomo della strada domandasse al negoziante di quartiere (a quelli che resistono) cosa fare in un momento di difficoltà, tutto potrà sentirsi rispondere tranne: “cacciare i clienti dal negozio”.
Invece i nostri vertici aziendali, con una costanza che comincia a risultare sospetta, sembra che ogni mattina nella quale varcano l’antico portone di Rocca Salimbeni, non facciano altro che ricercare soluzioni per mortificare il durissimo lavoro quotidiano che i colleghi TUTTI stanno cercando di svolgere in queste difficilissime settimane al solo scopo di resistere, nonché per “cacciare i clienti dal negozio”: è di questi ultimi giorni la ‘geniale’ trovata di aumentare le spese in modo indiscriminato a TUTTI i correntisti dell’Istituto. La domanda è ‘‘MA COME SI PENSA CHE LA BANCA POSSA SOPPORTARE, CON LA FIDUCIA DEI CLIENTI AI MINIMI STORICI DOPO GLI SCANDALI DEI MESI PASSATI, UNA MAZZATA DEL GENERE? COME SI FA A NON CAPIRE CHE IL MESSAGGIO CHE PASSA E’ DEL TIPO: “CARO CLIENTE, ANCORA TU? NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’?”
Dato che nessuno ha intenzione di offendere l’intelligenza degli attuali vertici aziendali, il sospetto che l’intenzione non sia quella di rilanciare la Banca e assicurarle una redditività sostenibile, ma di massacrarla definitivamente, magari per venderla a prezzo di saldo a qualcuno, comincia a prendere sempre più corpo.
E’ infatti ormai passato abbondantemente più di un anno dall’insediamento del nuovo management e questa Banca, NELLA GESTIONE ORDINARIA, ha continuato ad affondare; nulla è stato fatto per migliorare la filiera decisionale, nulla è stato fatto per innovare l’offerta di prodotti e servizi alla clientela, nulla è stato migliorato dal punto di vista operativo, anzi è stata rilasciata una piattaforma dal nome “PASCHI FACE” la quale, ad esempio, induce in errore gli operatori di sportello non chiedendo loro l’inserimento della chiave di controllo dei conti per effettuare i prelievi di contante aumentando a dismisura i rischi operativi per i colleghi (a proposito, in caso di prelievo fatto su un conto sbagliato CHI PAGA??).
ORA COSA CI SI INVENTA, DOPO LA PESANTISSIMA PERDITA DI REPUTAZIONE PER MPS NEGLI ULTIMI 2 MESI? SI TARTASSANO I CLIENTI!!
Ci viene il dubbio che l’Azienda non tema poi più di tanto le chiusure dei conti correnti, visto che le stesse vanno ormai a ingrossare la spessa coltre di polvere sotto il tappeto della “Banca più trasparente del Sistema”.
Per non parlare, ma facciamolo, delle ‘strategie commerciali’ (forse sarebbe più corretto parlare di tatticismi commerciali, dato il corto respiro) che mutano anche più volte nel corso della settimana, accompagnandosi spesso a pesanti pressioni commerciali (e ancora non abbiamo visto nulla, immaginiamoci cosa accadrà con l’avvento del nuovo sistema incentivante…), creando sconcerto nei colleghi i quali magari prendono contatto con i clienti per proporre loro un prodotto e poi, quando il cliente si presenta, le ‘tattiche’ sono cambiate e si trovano costretti a inventarsi il modo di “piegare” la “scelta” del cliente alle nuove esigenze (quello che si dice ‘centralità del cliente’). Non osiamo immaginare cosa si inventerà la Banca, tra pochi mesi, per mettere le toppe sui Conti economici delle Filiali duramente provati dal costo della raccolta e da una politica commerciale che ha come unico e solo obiettivo arrivare a fine mese o a fine trimestre con i “numeretti” giusti al posto giusto. Probabilmente ci diranno che non siamo stati abbastanza performanti.
L’invito che noi facciamo al management della Banca è quello di smetterla di mortificare le professionalità e lo spirito di appartenenza di chi in questa Banca lavora e vorrà continuare a farlo ancora a lungo, smetterla di rendere sempre più umiliante la nostra vita sul posto di lavoro tagliando i costi delle pulizie e della sicurezza e magari sperperando soldi per inutili convention, smetterla di aggravare i problemi anziché tentare di risolverli.
La segreteria RSA di Roma e Provincia