da: La Nuova Ferrara, 29 agosto 2020
FERRARA. Altre tre comunità ferraresi si ritroveranno presto senza la “loro” filiale Bper. La banca modenese che ha acquistato dopo la risoluzione l’intera dotazione di sportelli della ex Carife, ha infatti comunicato la decisione di chiudere le filiali di Gaibanella, Quartesana e Consandolo, a partire da ottobre. Fanno parte, queste tre dipendenze, di un pacchetto di 63 sportelli in giro per l’Italia che vengono sacrificati nell’imminenza dell’assorbimento, da parte del gruppo, delle 520 filiali ex Ubi, nel quadro dell’accordo per la fusione tra la banca lombarda e il colosso Intesa. Non sembra esserci una stretta corrispondenza territoriale tra le chiusure e i nuovi arrivi, tanto che la rete nel Ferrarese perde tre sportelli mentre Ubi in tutta la provincia ne ha due (e non è detto siano quelli che passano a Bper); e la banca modenese ha sempre tenuti distinti i due piani, cioè acquisizioni e razionalizzazione. Certo i grandi numeri relativi a costi e rapporto sportelli-dipendenti devono in qualche modo tornare anche nel nuovo assetto.
Amarezza
La decisione è stata comunicata ieri alle rappresentanze sindacali, che hanno reagito con amarezza. «Non riusciamo a capire la logica aziendale di queste riorganizzazioni – è la sintesi di Samuel Paganini, segretario provinciale della Fisac Cgil – Si lascia senza presidio altri tre paesi di un territorio che sta cercando di reagire alle difficoltà del momento. E, allargando lo sguardo anche alle altre filiali che chiuderanno, non si può non sottolineare come venga colpito duramente un territorio, l’Aquilano, ancora provato dal sisma, dove saranno chiuse ben 7 filiali nei paesi».
Aggiustamenti
L’azienda ha comunque assicurato che non ci saranno ricadute sul personale. Nelle tre filiali chiuse lavorano una decina di persone che in parte saranno ricollocate nella rete e in parte sono destinate alla pensione. I clienti sono stati avvisati e saranno spostati nelle filiali più vicine, è presumibile ad esempio che quelli di Gaibanella finiranno a San Bartolomeo, e da Consandolo saranno indirizzati verso Argenta. —
COMUNICATO FISAC CGIL FERRARA
BPER: ANCORA CHIUSURE DI FILIALI NELLA NOSTRA PROVINCIA
Il quarto slot di “razionalizzazioni”, come vengono chiamate le chiusure, del Piano Industriale Gruppo Bper, colpisce ancora la Provincia di Ferrara.
Altre tre filiali vengono decapitate dall’accetta del boscaiolo, in un’opera di disboscamento che rischia di creare una zona desertica o almeno una grande radura per il credito e per il risparmio nella nostra provincia.
Vorremmo capire se può esistere una strategia diversa sul Ferrarese o se quello che interessa è continuare a raccogliere denaro da una delle province più “risparmiose”, nonostante tutto, per poi impiegarlo altrove.
Come al solito chi ci rimette è la clientela più debole, quella che non può spostarsi, gli anziani e i fragili, in nome di una migrazione sul digitale che taglia fuori una fascia della nostra popolazione. Per non parlare del mondo dell’impresa (soprattutto la piccola e piccolissima) o degli artigiani, che hanno bisogno di credito e di professionisti del credito che siano vicini e che conoscano bene le loro esigenze e le loro potenzialità.
Chiediamo anche agli amministratori locali, alle forze politiche ed imprenditoriali locali di battere un colpo. Credito e risparmio, che significano anche investimento, rilancio, crescita, posti di lavoro, vanno assolutamente difesi, soprattutto in un territorio che ha già ampiamente pagato gli errori dei banchieri nel recentissimo passato e continua a non brillare, anzi, per visione e slancio socio economico.
CRISTIANO ZAGATTI – CGIL FERRARA
SAMUEL PAGANINI, NICOLA CAVALLINI – FISAC CGIL FERRARA