Dipartimento Nazionale Salute e Sicurezza: per lo stress, i più a rischio sono i dipendenti del settore finanziario

STRESS: I PIU’ A RISCHIO NEL SETTORE FINANZA

 

ADP Reserch Institute , multinazionale leader nella gestione delle risorse Umane, intervista oltre 32mila lavoratori nel mondo ( coinvolti 17 paesi in 4 continenti) di cui 2mila in Italia e scopre che i due terzi sono sotto pressione. Tra questi i più a rischio sono i dipendenti del settore finanziario (banche e assicurazioni).

Secondo questa survey “Workfare View 2020” , in Italia, un quarto dei dipendenti soffre di ansia e stress da lavoro ogni giorno, il 43% più volte a settimana e un 18% qualche volta al mese.

Sempre in questa indagine, la nostra categoria ha il triste primato con il 93% di lavoratori e lavoratrici che dichiarano di soffrire di stress al lavoro.

La FISAC CGIL già nel 2017 aveva denunciato una situazione allarmante con importanti livelli di stress lavoro correlato che emergevano dallo studio promosso dalla nostra sigla e realizzato con l’Università La Sapienza di Roma.

Studio che abbiamo poi illustrato a novembre dello scorso anno a Bruxelles di fronte alla commissione Europea per il dialogo sociale nel settore bancario, consapevoli che il problema investe la categoria anche al di fuori dei confini nazionali.

Lo stress lavoro correlato rientra nei rischi psicosociali, investe la mente e il corpo di chi lo sperimenta , e nei casi peggiori può portare alla sindrome da “burn out”, un vero proprio esaurimento psico fisico della persona.

Lo stress lavoro correlato compare quando percepiamo di non avere le risorse necessarie per far fronte alle richieste che ci vengono fatte e può determinare problemi relazionali, disturbi psicologici, insonnia, patologie dell’apparato gastro intestinale e muscolo scheletrico.

Il tema è la salute di lavoratori e lavoratrici, messa a rischio da un ambiente lavorativo tossico, dove le pressioni commerciali ( le pressioni a vendere) la fanno da padrona con budget sempre meno raggiungibili, che crescono di trimestre in trimestre.

Ma è anche una questione di “buona finanza” e del ruolo che il sistema bancario dovrebbe esercitare nella società. Proprio durante la pandemia è stato evidente quanto sia determinante il ruolo degli Istituti di Credito per sostenere l’economia reale del Paese e i lavoratori e le lavoratrici bancarie sono stati in prima linea per tutta l’emergenza cercando di rispondere al meglio alle determinazioni dei vari DPCM.

La discrepanza tra quello che i lavoratori sentono di dover fare e quello che viene invece imposto loro è un altro fattore di stress ben rappresentato dai risultati del questionario FISAC in cui il 64% dei rispondenti dichiarava di ritenere le richieste avanzate nelle vendite in conflitto con ciò che ritengono moralmente giusto.

Lo stress lavoro correlato è un rischio per la salute a tutti gli effetti e la sua crescente diffusione, tra diverse categorie e in molti paesi, ci ricorda quanto sia urgente ripensare il  modello di organizzazione del lavoro.

 

 

 

 

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