Aurora: ancora non ci siamo ma ci stiamo lavorando…
Anche in questo numero non possiamo iniziare se non parlando degli effetti della migrazione informatica dello scorso maggio.
Come abbiamo avuto modo di scrivere in altre occasioni, giunti a diverse settimane dal “Go Live” era lecito attendersi una situazione migliore di quella attuale. Ad oggi ci si dibatte ancora tra mille difficoltà, tanto organizzative che operative.
Durante l’ultimo confronto di aggiornamento la Banca dimostrata consapevole condizione “non ottimale”esprimendo un certo ottimismo, di fondo, spingendosi ad informare che ormai circa l’85% delle situazioni a vario titolo “anomale” siano state risolte.
Sarà senz’altro vero ma il 15% che manca deve essere ancora roba importante… Ad ogni modo, sempre secondo una stima aziendale, forse per fine luglio dovremmo vedere la famosa “luce in fondo al tunnel” che pensavamo potesse essere scorta un po’ prima.
La Banca ha sottolineato che i toni preoccupati usati talvolta dal Sindacato per dipingere la situazione venutasi a creare dopo la migrazione siano stati un tantino “enfatici”. Può essere… le opinioni sono certamente legittime da ambo le parti ma se è per quello, di enfasi (aziendale), ne abbiamo notata sin da subito anche noi, ovviamente di segno opposto al nostro, sotto forma di messaggi“gioiosi” dalla Germania e dal Management italiano e comunicati stampa diffusi a tutte le testate di informazione. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre cercato di interpretare i messaggi che ci arrivano dai Colleghi senza tentare di determinare, semplificare od esagerare le testimonianze di profonda difficoltà che tuttora raccogliamo.
DB ha anche realisticamente affermato che operazioni come Aurora, a conti fatti, dispiegano le loro conseguenze per mesi e forse questo sarebbe stato meglio dichiararlo subito apertamente perché oggi ce ne stiamo comunque rendendo conto da soli.
Ci sono stati problemi organizzativi e formativi che hanno determinato ulteriori disagi e su questo si sarebbe potuto lavorare con maggiore efficacia. Chiaramente, prima o poi la migrazione troverà un suo sbocco definitivo e speriamo sia davvero a fine mese o giù di lì come dice l’Azienda.
Adesso, in tutta sincerità, ci preme solo che in qualche modo si possa concludere un percorso lungo e difficile e che i Colleghi possano avere, almeno sotto questo profilo, un minimo di tranquillità in più. Lo diciamo senza enfasi…