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E’ di qualche giorno fa l’ennesima “uscita” da parte di questo gruppo, che a quanto pare, ha fatto delle interviste/incontri con la stampa, il proprio cavallo di battaglia per comunicare con i propri dipendenti.
L’incontro in questione questa volta è con gli analisti di Equita Sim, con il quale il nostro management, delinea nuovamente quello che, dopo la presentazione del piano industriale del 3 marzo, sembra essere l’unico obbiettivo chiaro di questo gruppo: la riduzione dei costi.
Su questo “dogma” si fondano tutte le iniziative del nostro management. Queste alcune linee guida necessarie al raggiungimento di quanto emerso, contenute nell’intervista successiva all’incontro:
– razionalizzazione real-estate
– potenziamento canale multimediale
– valutazione su estensione strutturale dello smart-working ad una più ampia platea di dipendenti.
E noi ci permettiamo di aggiungere:
– chiusura di oltre 250 filiali
– massiccia riduzione di personale
Eppure c’era sembrato di capire che la stesura del nuovo piano industriale, veniva rimandata alla fine dell’anno o addirittura nel primo trimestre del 2021, compatibilmente con la situazione della pandemia in essere.
Forse abbiamo mal compreso quanto l’AD, a giornate alterne dichiara alla stampa o forse abbiamo capito fin troppo bene: ci stiamo già muovendo nell’ottica del nuovo piano industriale. Lo stiamo facendo in maniera subdola e strisciante, rimandando la comunicazione alle parti sociali a consolidamento avvenuto.
Da qui la confusione che genera relazioni sindacali insoddisfacenti figlie di una comunicazione tardiva, incompleta e poco trasparente e di una consequenziale difficoltà nel “mettere a terra” intese/accordi nell’interesse di tutti i dipendenti.
Da una parte si deve continuare a negare ciò che già è stato deciso, cercando di abbindolare il personale e soprattutto chi lo rappresenta, le OO.SS, dall’altra bisogna collaborare ed attivarsi per consolidare, nei fatti, ciò che verrà reso pubblico al momento opportuno.
Solo così si spiega l’ostinazione nel non voler riaprire le filiali ancora chiuse, mascherando tale decisione con problemi legati all’emergenza Covid.
Solo così si spiegano gli immobili di proprietà già messi sul mercato in attesa di compratori e probabilmente destinati a finanziare i prossimi “esuberi di personale” che verranno presto annunciati.
Solo così si spiegano gli ultimatum relativamente alla nostra richiesta di poter usufruire, sino all’apertura delle scuole, dei permessi genitoriali ottenuti per coloro che hanno figli sino a 14 anni di età, faticosamente ottenuti negli accordi del 24 aprile scorso.
Continueremo a denunciare pervicacemente questo stato di cose, magari utilizzando lo stesso stile tanto caro a questa banca, quello della interlocuzione con i media rispetto alla controparte aziendale. Del resto l’esempio viene dall’alto!!!!!
Milano, 26 giugno 2020
COORDINAMENTI GRUPPO BANCO BPM
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN