Nord, Sud, Ovest, Est… per fortuna ci sono le ferie, forse…
Non appena si è attenuata la morsa delle restrizioni governative o regionali, si è tornati ai soliti problemi di sostituzioni e ferie, in particolare sulla Rete. Lo abbiamo detto e dobbiamo ripeterlo: questa Azienda, a causa di una politica abbastanza“disinvolta” dei trasferimenti, ha creato condizioni per cui, differentemente da quanto avveniva un po’ di tempo fa, gli Sportelli non sono di fatto nemmeno in grado di gestire autonomamente le assenze ordinarie.
Per tappare i buchi si ricorre quindi costantemente a missioni, spostamenti, trasferimenti che creano disagi, rendono difficile l’operatività (a maggior ragione in questo momento), comportano rischi operativi aggiuntivi e danno un senso di precarietà che alimenta tensioni, rimostranze e delusioni.
Non sappiamo cosa ci porterà in dote (si fa per dire) la prossima riorganizzazione ma ricordiamo che quella precedente prevedeva chiusure di Agenzie che dovevano garantire a quelle superstiti organici rafforzati e quindi minori difficoltà di gestione e di funzionamento. La mobilità territoriale che ne è derivata avrebbe dovuto essere almeno in grado di stabilizzare alcune situazioni particolari ma non siamo proprio sicuri che sia andata così, nemmeno nelle realtà direttamente coinvolte…
Oggi, nonostante si sia solo all’inizio, continuiamo ad assistere al peregrinare di Colleghi da un luogo all’altro. Lasciando per forza da parte la parentesi temporale che si sta concludendo, abbiamo continuato a vedere trasferimenti cervellotici che non solo hanno spesso scontentato chi veniva interessato in prima persona ma hanno anche innescato un “effetto domino”che ha finito per moltiplicarne le conseguenze negative, allargando gli effetti anche a chi, apparentemente, non c’entrava nulla.
Non crediamo di andare lontano dal vero asserendo che questa Banca non può funzionare senza il costante utilizzo di spostamento fisico dei Dipendenti, anche solo per poter consentire la semplice fruizione delle Ferie. Secondo noi non è una cosa normale e magari qualche assunzione non sarebbe uno scandalo.
Eccoci però al secondo capitolo della questione: ad oggi ci troviamo con la maggior parte del Personale (o quasi) che di Ferie non ne ha ancora utilizzate.
Anche il Progetto Aurora ha inciso in questo senso (non proprio rari i casi di ferie revocate d’ufficio, soprattutto in riferimento ad alcune figure professionali, per le quali consigliamo sempre la richiesta di formalizzazione da parte dell’Azienda anche per poter agire eventuali procedure di rimborso spese previste dal Contratto) ed ora che si torna a mettere mano al problema emergono vecchie e nuove interpretazioni.
Qualche capo, ad esempio, è tornato a dire che al massimo si possono fare due settimane consecutive: non è vero, il CCNL recita diversamente e se si arriva a stabilire turni di durata non superiore lo si deve eventualmente ad accordi tra Colleghi legati alle necessità organizzative ed individuali ma non certamente ad obblighi normativi.
E speriamo non si torni a dire che le ferie vanno fatte solamente dopo che si sono raggiunti i risultati assegnati altrimenti non si merita di stare a casa…
La soluzione del problema potrebbe anche passare da provvedimenti creativi come quello di mettere in ferie i Colleghi a loro insaputa, mentre si trovano in ufficio. Eh sì perché si è sentito anche questo, con ferie arretrate segnate dagli uffici centrali in corrispondenza di giornate di lavoro invece effettivamente prestate che praticamente diventerebbero attività di volontariato…
Contiamo si tratti di situazioni isolate ma consigliamo a tutti di controllare il proprio cedolino, non si sa mai…
Mentre scriviamo non c’èstato ancora il confronto conl’Azienda richiesto dalle Organizzazioni Sindacali e forse sarebbe invece il caso di iniziare a parlare perché la situazione, tenuto anche conto di come viene gestita normalmente la materia, corre il rischio di diventare davvero complicata e di introdurre nuovi elementi di “disturbo” di cui non si sente davvero il bisogno.
Vorremmo una volta di più sottolineare come misure organizzative, in tema di trasferimenti e/o missioni, lacunose o dettate da logiche che francamente sfuggono alla comprensione dei più, provocano problemi ai Colleghi (e questo aspetto è quello che ci preme maggiormente) ma comportano anche aggravio di costi del tutto evitabili.
Lo abbiamo già sottolineato in altre circostanze: pagamento di affitti, indennità di disagio, diarie, spese di viaggio non sono sempre una conseguenza inevitabile di esigenze inderogabili od imprevedibili bensì spesso conseguenza di valutazioni discutibili e/o presunte “valorizzazione” del Personale che tali non sempre sono.
Non di rado le motivazioni tecniche, organizzative e produttive che dovrebbero giustificare i trasferimenti o non esistono proprio o derivano da scelte sbagliate a monte che ne alimentano altre sbagliate a valle in una spirale di insoddisfazioni e costi che non hanno senso e che la Banca dovrebbe valutare diversamente, non lasciando al “Business” troppo campo libero (e troppa inventiva) su questioni che vanno al di là delle capacità di valutazione di taluni che proprio non masticano la materia.
In altre parole, siamo convinti che se si trattasse di se stessi e dei propri soldi in molti casi le scelte sarebbero differenti…
Vorremmo far notare che con il progressivo esaurimento del problema pandemico (almeno tutti speriamo sia così) sono iniziate le prime dimissioni di Colleghi attratti da altre aziende ed altri contesti. Non si tratta sempre e solo di questione di soldi, lo possiamo testimoniare in prima persona avendo avuto modo di parlare con molti di loro, bensì in moltissimi casi di insoddisfazione e scarse prospettive professionali e talvolta umane.
Occorre fare attenzione a non disperdere un patrimonio di Lavoratrici e Lavoratori creato faticosamente e che anche in questi mesi di emergenza e Aurora ha dimostrato di essere la vera forza di questa Azienda.
A buon intenditor…